Nasceva esattamente 15 anni fa il mito di Antonio Cassano. In una serata di dicembre del 1999 il Bari sconfisse l'Inter e lanciò all'attenzione del panorama nazionale due giovani fino ad allora completamente sconosciuti. Il primo si chiamava Ugochukwu Michael Enyinnaya, per tutti Hugo, il secondo Antonio Cassano, segni particolari: nato a Bari Vecchia appena 17 anni prima.

Un exploit clamoroso che da stamattina fa tam-tam su tutti i gruppi del tifo biancorosso, tornato vivo nelle menti dei tifosi che quella sera c'erano e dei semplici appassionati che da allora l'hanno rivisto e mai più dimenticato. Enyinnaya da quel giorno si è fermato, la parabola di Cassano ha invece proseguito a mietere vittime tra i portieri avversari. Sempre al centro dell'attenzione per un carattere unico e irriverente, divenuto famoso e imitato in lungo e largo, anche fuori dai confini nazionali.

Roma, Real Madrid, Sampdoria, Milan, Inter e infine Parma, la squadra dove oggi Fantantonio continua a brillare. Tutto, però, iniziò lì. A Bari. Il 18 dicembre del 1999. Un giorno evidenziato col pennarello nel firmamento biancorosso, la data in cui Cassano stoppò la palla di tacco, la allungò di testa, driblò la difesa dell'Inter e appoggiò la palla in rete, alle spalle di Ferron.

Il gol di Cassano, 18 dicembre 1999
Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 18 dicembre 2014 alle 11:15
Autore: Davide Giangaspero
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