Le splendide immagini della riappacificazione tra i giocatori e i tifosi del Bari stanno facendo il giro del web. Sotto i riflettori oltre a Guarna anche, e soprattutto, il giovane Donkor. Un gesto di civiltà e buon senso che ha lasciato il segno un po' dovunque, in particolare l'agente del terzino scuola Inter, Patrick Bastianelli, raggiunto ai microfoni di TuttoBari.com.

Passione e maturità. Questa volta Bari ha fatto davvero centro: "I tifosi hanno compiuto un gesto di grande intelligenza. - ha spiegato Bastianelli - Isaac è un ragazzo eccezionale, molto legato a questa piazza, a questa città che lo ha accolto benissimo sin dal primo momento. Sono sicuro che già dalla prossima sfida di campionato, se il mister vorrà puntare su di lui, saprà reagire all'errore. Ma ripeto che il gesto della tifoseria è stato un qualcosa di speciale, che lo ha colpito molto. Una bellissima pagina della sua esperienza in Puglia".

Non è stato facile per un ragazzo giovane come lui, sostituire un pezzo da novanta come Sabelli...

"Isaac ha dimostrato di possedere comunque personalità e gran carattere per poter giocare da protagonista nel Bari. Gli errori purtroppo possono capitare. Lui, d'altro canto, ne farà tesoro. Adesso la cosa fondamentale è ripartire tutti quanti insieme verso gli obiettivi stagionali".

Quali obiettivi bisogna puntare?

"L'obiettivo è raggiungere i playoff. Il Bari, con l'organico costruito già dalla scorsa estate, ha tutte le possibilità per fare un bel finale di campionato. Bisogna guardare con ottimismo. E poi non dimentichiamo l'arma in più della squadra, l'uomo in più che fa sempre e comunque la differenza: i suoi splendidi tifosi. Quanto visto ieri è l'atteggiamento giusto".

Se si dovesse conquistare la serie A, per Donkor ci sarebbero chances di restare a Bari?

"Sicuramente. Ci tiene a fare bene e a dare soddisfazioni al proprio pubblico. Qui si trova a meraviglia".

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ESCLUSIVA CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE  TUTTOBARI.COM

Sezione: Esclusive / Data: Gio 11 febbraio 2016 alle 11:40
Autore: Fabio Mangini
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