Una vittoria per continuare a sognare, una vittoria per credere in un obiettivo a lungo insperato ma che non è mai stato così vicino come ora. Una vittoria per mandare in visibilio gli oltre 25mila baresi che domani sera affolleranno le tribune del San Nicola. Una vittoria per concludere nel migliore dei modi un bimestre in cui il Bari ha affrontato praticamente tutte le squadre in lotta per la promozione. Mettere sotto anche il Latina significherebbe superare un altro esame con il massimo dei voti. C'è entusiasmo in città; un entusiasmo che può risultare contagioso anche per i calciatori, mai così vicini ai tifosi come adesso. Un entusiasmo che per Roberto Alberti è positivo ma non deve essere un motivo di distrazione. 

"Fa piacere vedere la gente che ci sostiene e che ci è vicina - spiega -  Non voglio mettere le mani avanti ma dico che in questo campionato c'è tanto equilibrio. Si gioca sempre alla pari e con il coltello tra i denti. Dipende molto dal momento in cui affronti una determinata squadra. Se è in forma è un conto, se invece è in calo è tutto un altro paio di maniche. Detto questo noi dobbiamo continuare a lavorare e a sacrificarci per non far spegnere questo entusiasmo". 

Cinque vittorie e due pareggi nelle ultime sette partite. I galletti sono passati dai margini della zona play-out a lambire la zona play-off. Cosa è cambiato in questo mese e mezzo? "Abbiamo beneficiato della crescita dei giovani stranieri come Joao Silva, Samnick e Lugo. Ci ha aiutato anche il mercato di gennaio con l'arrivo di giocatori importanti che si sono rivelati le pedine giuste al posto giusto. E poi c'è la spinta del pubblico che è un altro fattore da considerare". 

Per descrivere la sfida con la terza forza del campionato Alberti ricorre a un paragone storico "pesante". "Nel 1519 il conquistatore spagnolo Hernán Cortés sbarcò in Messico. La sua flotta era composta da undici navi; un numero che mi ricorda una squadra di calcio. I suoi uomini avevano disposto le navi con la prua rivolta verso il mare segno che erano pronti a scappare in caso di pericolo. Cortés decise di bruciarle. Disse a chi era con lui che sarebbero tornati a casa solo dopo aver conquistato con la forza delle armi quel territorio. E così fecero. Cosa intendo dire? Che se vogliamo pensare in grande dobbiamo battere un avversario forte e solido come il Latina. Una squadra ben costruita che interpreta al meglio lo spirito di questo campionato, abile nelle ripartenze e che in avanti dispone di giocatori di un certo livello come Paolucci, Jonathas e Ghezzal". 

Per fermare i nerazzurri, reduci dal convincente successo sul Novara, il tecnico marchigiano avrà a disposizione l'intera rosa. Ma dovrà stare attento: diversi giocatori non sono nelle migliori condizioni. La lista è lunga: Chiosa, Polenta, Romizi, Nadarevic, Delvecchio, Cani. "Li valuteremo attentamente nell'allenamento di oggi pomeriggio. Ringrazio comunque il dott. De Prezzo e tutto lo staff per essere riusciti a recuperarli". 

Un pensiero anche per l'asta di venerdì. "Io mi occupo di calcio però sono legato a questa società e a questa città. Mi auguro che arrivino buone notizie e che nasca una società forte, economicamente sostenibile che valorizzi il settore giovanile ed abbia programmi importanti. La passione di questa piazza e di questi tifosi non ha prezzo". 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 16 aprile 2014 alle 13:30
Autore: Francesco Serrone
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