"Si era creato un rapporto impossibile tra la presidenza e i tifosi. Mio fratello merita grande rispetto per quello che ha fatto per il Bari ma c'era un clima di aperta ostilità, una cappa che influenzava le prestazioni dei calciatori. A volte quando li incontravo leggevo nei loro occhi quanto questo clima creasse insicurezza. Adesso che questa cappa non c'è più anzi c'è un clima di festa la squadra gioca con la mente libera. Bisogna inoltre rimarcare il lavoro compiuto dal direttore Guido Angelozzi". 

E' quanto dichiarato da Antonio Matarrese, ospite alla trasmissione Radio Anch'io Sport su Radio1Rai. L'ex presidente del Bari non poteva esimersi dall'analizzare la situazione in casa biancorossa alla luce del fallimento dichiarato lo scorso 10 marzo, approfittandone per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

"Ci sono due curatori che ci stanno mettendo l'anima - spiega - Io non mi affaccio altrimenti i tifosi dicono che ci sono i Matarrese dietro l'operazione. Stiano tranquilli, noi non ci siamo più. Il buon Gianluca Paparesta è l'unico che si sta muovendo. Non a caso l'avevo chiamato in società perchè mettesse a disposizione la sua bravura, la sua abilità. La cosa grave è che ci accusavano di non voler vendere quando si presentavano dei compratori. Eppure tutti questi compratori dove sono adesso? Ce n'era uno che è stato definito presidente tifoso come se mio fratello non fosse un presidente tifoso. Sono tutti scomparsi. Questa è una cosa che offende la città. Una città che ha avuto un'involuzione calcistica".

"Mi auguro che il Bari rimanga in serie B se non oltre anche se leggere che devono venire dall'India questi nuovi acquirenti, Paese dove hanno in ostaggio due nostri connazionali, mi da un pò da pensare - prosegue - I baresi hanno sempre detto di avercela con i Matarrese. Dimostrino di essere più bravi di noi".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 28 aprile 2014 alle 12:10
Autore: Francesco Serrone
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