Finchè la matematica non darà il proprio giudizio definitivo su questa stagione, il Bari dovrebbe avere il dovere morale di crederci. Eppure 7 lunghezze di ritardo rappresentano un margine quasi certo per abbandonare ogni velleità di rimontà. Il direttore sportivo dei galletti Stefano Antonelli, avvicinanto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, ha provato a fare il punto della situazione in casa biancorossa, analizzando soprattutto le chances della squadra di Nicola in questo scorcio finale di campionato: "Sono convinto che tutti daranno il massimo fino in fondo. Perché ognuno di noi è in discussione. E poi fin tanto la matematica non emetterà i verdetti, abbiamo il dovere di dare tutto. - ha spiegato alla rosea Siamo professionisti. Per tutti noi è gratificante lavorare in una piazza capace di portare 40mila tifosi. Bisogna crederci per il nostro presidente e perché non è finita. Occorrono ancora tre o quattro punti per la salvezza. Ma anche il quadro playoff non è definito. Ci sono tanti scontri diretti. Il Catania ha 47 punti come noi, e da quelle parti sull'onda di cinque vittorie di fila si punta ai playoff. Perché non dovremmo farlo noi?".

Tra Bologna e Carpi. Martedì c'è la visita alla capolista, desiderosa di festeggiare la promozione in serie A. Antonelli ha dichiarato: "Loro si giocano la promozione matematica. In quanto a noi nelle ultime tre partite avremmo meritato quattro punti in più contro Crotone e Trapani, dove negli ultimi 70 secondi abbiamo commesso quattro errori fatali. Giusto il pari col Bologna. Il rigore era netto e non capisco il nervosismo di Corvino. C'è poco da discutere"

Mentre su Minala, protagonista in negativo col Bologna dopo l'espulsione ad inizio ripresa, il dirigente romano è categorico: "Deve crescere molto. Ha commesso un'ingenuità da censurare rimediando due giusti cartellini in 21', in un momento cruciale del campionato".

Sul futuro del Bari ecco l'analisi di Antonelli: "Il Bari è stato altalenante. Mai trovato la continuità necessaria per uno scatto di reni. Ma nel girone di ritorno è stata una squadra vera. Questo è stato l'anno zero con un un ricordo importante alle spalle: due mesi di un'avventura fantastica. C'era da rifare tutto: dalla comunicazione al marketing, dai lavori al San Nicola al settore giovanile, perfino alle maglie. La programmazione ripartirebbe da una situazione più chiara. Senza illudere nessuno, sapoendo che c'è un organico di tutto rispetto. Quattro innesti giusti e questa squadra potrà competere per un campionato d'avanguardia ma la società dovrà rientrare nei paramanetri di spesa della serie B. Senza contare che per vincere ci vuole tempo e lavoro".

E sul suo destino? "Deciderà il presidente. - ha proseguito il diesse biancorosso - A Bari io credo più di prima si possa costruire qualcosa di importante anche sulla scorta degli errori commessi in questa stagione. Nicola? E' tra i tecnici più bravi e stimati d'Italia".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 26 aprile 2015 alle 09:40
Autore: Fabio Mangini
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