L’ormai ex socio di minoranza dell'Fc Bari 1908, Fabio Sperduti, nella conferenza stampa indetta questa mattina, ha svelato tutti i retroscena in merito al divorzio con Gianluca Paparesta e sull’asta dichiarata deserta: “Volevo porgere le mie scuse ai tifosi del Bari, sono mortificato, deluso. Bari merita la verità. Lascio il mio 40% delle quote dell' Fc Bari 1908 a disposizione di Paparesta. Chiedo scusa a tutti per quello che è successo. Io per primo provo grande rammarico per come si è conclusa questa vicenda".

Sperduti parla del suo legame con l’ex arbitro: "Paparesta è il primo che è riuscito a far capire ai Matarrese che l’unica via fosse quella dell’autofallimento perchè non c’erano le condizioni per poter andare avanti. Mesi fa, è stato il primo a parlare di play-off. Ho svolto il ruolo di collaboratore di Gianluca perché credevo nei suoi progetti".

Sulle cordate interessate al Bari: "C’erano rapporti aperti con oligarchi russi: come qualcuno ha scritto, si trattava dei fratelli Rotenberg. C’erano rapporti anche con l’imprenditore varesino Guido Borghi oltre ad un gruppo imprenditoriale pugliese molto forte di cui non faccio nomi. I problemi si sono presentati quando la questione Crimea ha bloccato la pista russa. Puntavamo tutto su di loro. Quando Paparesta diceva che i baresi sarebbero rimasti a bocca aperta si riferiva ai russi, ai fratelli Rotenberg. Non vi nascondo che abbiamo cercato anche qualche appoggio politico per facilitare l’operazione".

Sulla soluzione di ripiego, ovvero gli indiani, Sperduti dichiara: "Abbiamo fatto di tutto, abbiamo anche provato a farli venire in Italia, li avrebbe ospitati Paparesta a casa sua. Si trattava di gente seria. Il loro rappresentante in Italia si chiama Gaetano Montalbano, un agente Fifa di Salerno. Erano interessati ad entrare il calcio italiano ma volevano un socio di maggioranza. Loro erano pronti a prendere il 20-30% della società".

Sull’asta dello scorso 18 aprile: “Sapete tutti ciò che è successo il 18 aprile con il rigetto dell’offerta. In India non esistono bonifici, avevamo ricevuto una lettera di credito indiana la notte del 17. Abbiamo provato ad anticipare l’asta al 5 maggio ma non ci siamo riusciti. Io personalmente ho passato tutto il 25 aprile a redigere un contratto di 14 pagine, in italiano e in inglese, da trasmettere alla società indiana per sbloccare i tre milioni di euro. Dopo il ponte del primo maggio, tuttavia, Paparesta mi ha contattato e mi ha parlato di un grossissimo gruppo imprenditoriale italiano interessato al Bari. Gli ho dato fiducia e così la pista indiana è stata messa in secondo piano. Fino a venerdì, l’operazione sembrava essersi chiusa positivamente. Ma poi sabato sera alle 11 sono stato informato del contrario. È stata una delusione enorme, non vi nascondo che sono stanco di questa esperienza e per questo motivo lascio le mie quote dell’Fc Bari 1908 nelle mani di Gianluca. Ho imparato in maniera diretta che finché non si hanno i soldi, un contratto non è chiuso".

In conclusione, Sperduti afferma: “Posso garantire sulla buona fede di Paparesta, non era un folle. Forse l’unico errore che ha fatto è che si è spinto troppo in là a livello mediatico. Si è lasciato prendere dall’entusiasmo, ha fatto quelle dichiarazioni perché ama troppo Bari e voleva regalare qualcosa di grande ai tifosi. Non a caso, io mi dissocio dalle sue dichiarazioni, ma non dal suo operato, farò sempre il tifo per lui. Lo stesso Gianluca stamattina mi ha detto che se avessi voluto, sarei potuto uscire da questa situazione e quindi ho ritenuto giusto metterci la faccia come ho sempre fatto per spiegare quello che è successo”

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 12 maggio 2014 alle 14:55
Autore: Gianluca Sasso
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