Archiviato con soddisfazione il pareggio interno col Bastia il Bari è ora pronto a rituffarsi in un'altra settimana di ritiro a Roccaporena per preparare al meglio l'esordio in Coppa Italia previsto per il 9 agosto. Nella splendida località umbra lo staff tecnico continuerà a mettere sotto torchio la squadra con esercitazioni tattiche e atletiche aspettando che dal mercato arrivino i rinforzi richiesti. La rosa biancorossa è ancora incompleta e necessita di diverse pedine per poter affrontare al meglio il nuovo campionato. Davide Nicola ha sicuramente le idee chiare su cosa serve per poter puntare a qualcosa di importante. E l'amichevole di ieri con la formazione transalpina ha confermato in pieno pregi e difetti emersi in queste due settimane.

GIOCO E DIFESA OK - Fermo restando che l'amichevole col Bastia rimane null'altro che una buona sgambata da classificare nella categoria calcio di luglio (nemmeno di agosto, ndr) ci sono degli aspetti da analizzare. Innanzitutto la ricerca costante del fraseggio, più elegante e più veloce (e di conseguenza anche più difficile da realizzare) rispetto al recente passato. La scorsa stagione il Bari aveva spesso una percentuale di possesso palla maggiore rispetto a quella degli avversari. Ma si trattava di una supremazia inutile ai fini del risultato, un giro palla lento e prevedibile (sia con Mangia che con Nicola) soprattutto nelle gare interne in cui i galletti dovevano fare i conti con squadre che badavano essenzialmente a chiudere ogni varco e ripartire in contropiede. La differenza tra i due allenatori la fece l'atteggiamento del pacchetto arretrato, apparso molto più solido con l'allenatore di Luserna San Giovanni che col tecnico lombardo. Una difesa che, fatta eccezione per l'ingenuità arrivata a tempo abbondantemente scaduto, si è ben disimpegnata con uno sparring partner di categoria superiore e molto più avanti nella preparazione come il Bastia (la Ligue 1 comincia la settimana prossima). Bene Contini, leader del reparto e apparso responsabilizzato dalla fascia di capitano. Stesso discorso per Tonucci, l'unico assieme a Sabelli che ha giocato per tutti i novanta minuti. Una squadra solida e propositiva, quantomeno nell'atteggiamento dei suoi interpreti, ma che ha ancora difficoltà per quanto riguarda la fase di finalizzazione.

CENTIMETRI AL SERVIZIO DELLA SQUADRA - Lo scorso anno l'assenza di una prima punta con una struttura fisica imponente costituì un limite non di poco conto con i "piccoli" Galano, De Luca, Boateng e Caputo che non potevano giovarsi del lavoro di sponda di un loro compagno. C'era sì Ebagua con i suoi 186 centimetri ma l'italonigeriano è solito partire lontano dalla porta visto che anche lui è una seconda punta. Un problema che al momento è destinato a ripetersi. Assente l'esordiente (per la categoria) Caturano il Bari è privo di prime punte. I tridenti visti all'opera (Sansone-Caputo-De Luca e Galano-Partipilo-Boateng) hanno fatto fatica quando si trattava di sfruttare i cross dalla fasce (regalo di Jebbour a parte, ndr) o qualche lancio in verticale. In un campionato ostico come quello cadetto, contro squadre che giocano a calci più che a calcio, serve anche qualcuno bravo non solo nell'uno contro uno ma che possa reggere nei contrasti, far salire la squadra e far rifiatare la difesa. Il Bari in questo momento non ce l'ha. Ed è proprio quello che stanno cercando sul mercato Paparesta e Zamfir. E che prima arriva, meglio sarà. Per Nicola ma anche per quei tanti tifosi che si aspettano che gli errori commessi in passato non si ripetano più. Farli per il secondo anno di fila contribuirebbe a bruciare il largo credito che Paparesta riscuote ancora tra la gente. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 29 luglio 2015 alle 15:00
Autore: Francesco Serrone
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