Bari aspetta con ansia di conoscere la sua nuova proprietà, solo accarezzata lo scorso venerdi. Tutto, o quasi, sembra propendere per una soluzione facile, felice ed imminente della faccenda. Dopo la prima fumata nera, infatti, Gianluca Paparesta è deciso a concludere l'affare biancorosso addirittura prima del 12 maggio (data della seconda sessione d'asta), così da poter meglio organizzare e strutturare i lavori che animeranno i primi mesi della nuova società, attesa già da gravosi adempimenti (finanziari e non).

Ma quali sarebbero i primi passi del nuovo sodalizio? Innanzittutto, ci sarà da completare l'iter d'acquisto della fallita As Bari Spa con il pagamento del famoso debito sportivo (2.9 milioni di euro). Subito dopo, bisognerà preoccuparsi dell'iscrizione al prossimo campionato che, fantasie playoff a parte, dovrebbe essere ancora quello cadetto. Il tutto entro la fine di giugno. Poi, ma anche prima, bisognerà decidere il futuro di diverse pedine dell'attuale rosa, almeno di quelle di proprietà del club. Sono 13 i giocatori di cui il vecchio Bari detiene il diritto di prestazione a titolo definitivo. Si tratta dei portieri Guarna e Pena, dei difensori Samnick e Vosnakidis, dei centrocampisti Defendi e Delvecchio (i cui contratti sono però in scadenza), di Lugo, Romizi, Sciaudone e degli attaccanti Albadoro, Caputo, Galano e Joao Silva. 

Leggendo la lista, ci si rende immediatamente conto che si tratta di giocatori importanti anche per il prossimo ambizioso progetto che, si spera, punterà dritto alla serie A. Certo, l'organico andrà rimpolpato con investimenti mirati e di qualità, ma lo zoccolo duro, che tanto e bene sta facendo in questo campionato, è da tenere in considerazione così come da valutare con cautela saranno le posizioni de giocatori in compartecipazione con altre società come Calderoni, Ceppitelli e Sabelli. Discorso diverso, invece, per quelli che in Puglia ci stanno solo con la formula del prestito, come Chiosa, Polenta, Zanon, Fossati, Varela, Nadarevic, Beltrame e Cani. Per loro il futuro è ovviamemente più incerto. 

Ma oggetto del profondo - e necessario - restyling non sarà solo la prima squadra. Una società virtuosa, che punta a gettare le basi per un radioso futuro, non può non investire oggi nel settore giovanile. Quello biancorosso, seppur con alterne fortune, è di certo un vivaio di tutto rispetto, con una storia solida ed importante alle spalle. Rinvigorirlo dovrà essere prioritario. Tutto questo, poi, dovrà essere affiancato da un piano per il rilancio marketing del club, vero - ma non unico - tallone d'achille della vecchia gestione Matarrese.

Questa, dunque, la montagna da scalare che si presenterà ai piedi della nuova società. Prima arriverà la tanto attesa fumata bianca, prima si potrà progettare con serenità ed astuzia il prossimo Bari, che dovrà essere - per forza di cose - più bello e più efficiente di quello degli ultimi cent'anni.

Sezione: Focus / Data: Dom 20 aprile 2014 alle 08:45
Autore: Andrea Dipalo
vedi letture
Print