Sulla passione e sul calore mostrato dai supporter biancorossi nel sostenere la propria squadra e i propri colori c'è poco da discutere. A partire dal fallimento del marzo 2014, lo stadio San Nicola così come tutti gli impianti che hanno ospitato partite del Bari hanno sempre visto la presenza di una nutrita schiera di tifosi baresi. A confermare la passione, nel capoluogo pugliese e dintorni, per il mondo del pallone il numero di abbonati, sempre superiore nell'ultimo triennio alle diecimila unità. Numeri importanti a maggior ragione se confrontati con quelli di alcuni club che militano in serie A. 

Una tifoseria calda, a volte anche troppo, visto il verificarsi di episodi, opera di alcuni facinorosi, che nulla hanno a che vedere con il mondo del calcio. Episodi controversi, come quanto successo due anni fa nel dopopartita di Frosinone-Bari con l'applicazione del primo Daspo di gruppo (poi revocato e oggetto di una dura battaglia legale) o la zuffa in tribuna ovest che ha visto coinvolti i genitori e il fratello del bomber Maniero con un paio di tifosi biancorossi durante Bari-Cittadella."I dati relativi ai reati da stadio nel 2015, evidenziano come i tifosi di Bari e provincia detengano un triste primato: nell'anno in questione sono secondi per arresti (19) alle spalle di quelli del Messina mentre sono al primo posto per le denunce a piede libero (112), quelle che portano poi ai provvedimenti di Daspo, il divieto di frequentare gli stadi per periodi più o meno lunghi. Allo stato attuale sono 242 i tifosi baresi che non possono accedere agli impianti sportivi, perchè scontano condanne pluriennali: più della metà sono biancorossi" si legge sull'edizione odierna di Repubblica Bari

"Se non altro nei primi dieci mesi del 2016 non si sono registrati arresti. Un buon deterrente è la presenze, in seno al Bari, di un gruppo di ex agenti della Digos che vivono quasi in simbiosi con gli ultrà, sino a gestirli nel migliore dei modi" prosegue il quotidiano. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 21 ottobre 2016 alle 13:00
Autore: Redazione TuttoBari
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