C’è chi sostiene che lo stato di grazia di un difensore possa trovare spiegazione nella capacità con cui quest’ultimo riesca a giocare d’anticipo sul suo diretto avversario, neutralizzandolo in ogni sua mossa. La teoria appena citata trova l'interprete ideale in Valerio Di Cesare.

Il centrale romano ha disputato un inizio di campionato in crescendo, raggiungendo il massimo grado di efficienza nella gara contro il Lanciano. In molti, guardandolo giocare in questa prima parte di torneo, hanno potuto constatarne il reale valore, comprendendo al contempo i motivi che hanno portato il tecnico Nicola a far leva sulle casse societarie pur di assicurarsi l’ex Brescia (seppur con un semestre di ritardo).

Autentico spauracchio per le offensive frentane, l’esperto centrale ha serrato i cancelli della difesa biancorossa, tramutatasi in un bunker invalicabile grazie anche all'ausilio dei compagni di reparto. Ordinato nella gestione della sfera e in fase di ripartenza, Di Cesare ha annullato le manovre orchestrate da Ferrari e compagni con movimenti tra le linee ottimali, diagonali precise ed anticipi ad hoc.

Sorprendente anche in fase di spinta quando, in un paio di occasioni, si è lasciato andare in una serie di slalom funambolici per creare superiorità numerica nel reparto avanzato. Ogni sua percussione è pane per i denti dei sostenitori biancorossi che lo accompagnano a suon di boati. Il Bari sembra aver individuato le giuste cautele per assicurare i pali difesi da Guarna e serrare dunque il lucchetto difensivo. Chiavi in mano a Di Cesare. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 12 ottobre 2015 alle 14:00
Autore: Ivan Barnabà
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