Una sola sconfitta nelle ultime dodici gare, una squadra costantemente in zona play-off. Eppure un po' di malcontento c'è, si vede e si sente nell'atteggiamento del pubblico del San Nicola, sui social, nelle piazze. C'è perché il Bari nelle ultime gare non ha trasmesso sensazioni positive, a livello di maturità e di gestione dei momenti difficili. I tanti pareggi che con un pizzico di attenzione in più si sarebbero potuti tramutare in vittoria (Pro Vercelli e Pescara su tutti, ndr) pesano più sul morale che sulla classifica. Ed hanno trasmesso l'impressione di una compagine che al momento decisivo, contro avversari tutt'altro che irresistibili, ha tirato il freno a mano al posto di premere sull'acceleratore, non riuscendo a sfruttare i passi falsi delle dirette concorrenti. E' vero, sarebbero bastati quei 3/4 punti persi inopinatamente per essere ancora più vicini al secondo posto e tenere alto l'entusiasmo della piazza. Ma chi si sarebbe aspettato un Bari in lotta per le prime posizioni ad inizio settembre, con un allenatore esordiente e una rosa rivoluzionata? Forse solo i tifosi più ottimisti. 

DERBY - Ironia della sorte il destino ha voluto che a questo punto della stagione, dopo il sofferto (e probabilmente immeritato, ndr) pareggio interno col Novara, al Bari toccasse la partita più difficile, quella più sentita, quella che può far saltare il banco (oltre alle coronarie dei tifosi). A Foggia gli uomini di Grosso affronteranno un avversario in salute che conterà sulla spinta di un pubblico caldissimo e intenzionato a vendicare la sconfitta rimediata in extremis nella gara d'andata. E stavolta lo faranno da soli visto che non ci saranno tifosi baresi allo Zaccheria per assistere alla partita. Allo stato attuale, valutando anche le aspettative di inizio stagione e l'andamento tenuto dalle due squadre nel corso del torneo, è chiaro che sia il Bari la squadra che ha più da perdere. Il Foggia ha praticamente raggiunto la salvezza, ed anche se non dovesse ottenere la qualificazione ai play-off avrebbe comunque raggiunto l'obiettivo numero uno, quella della permanenza tra i cadetti dopo vent'anni tra Lega Pro e Dilettanti. Affondare o risorgere. La storia del club biancorosso è costellata di cadute fragorose ed inaspettati risvegli. Un successo in casa dei satanelli restituirebbe fiducia ed entusiasmo all'ambiente, un ko confermerebbe i cattivi pensieri che da qualche giornata aleggiano nel capoluogo pugliese. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 20 aprile 2018 alle 15:30
Autore: Francesco Serrone
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