Quattro partite, dodici punti e lo spettro della retrocessione in C. Sì, è vero, la prestazione offerta contro il Pisa lascia ben sperare ma quel tipo di rendimento sarebbe meglio offrirlo per tutto l’arco dei novanta minuti e non solo per una frazione. A Cosenza, campo caldo e con una squadra in salute, sarà difficile cercare di portare via punti, soprattutto alla luce delle sue recenti prestazioni e dello 0-4 che l’hanno avvicinata alla salvezza diretta.

In fondo però, dipende tutto dal Bari che deve affidarsi alle proprie certezze, ai senatori e a giocatori liberi di testa in grado di reggere anche psicologicamente un momento come questo. Alla voce certezza però, non ha quasi mai risposto Brenno, lontano parente del Caprile in grado di determinare e di portare in dote da solo punti ai biancorossi.

Brenno, infatti, non solo raramente ha fatto la differenza ma si è reso protagonista di una serie di gare non eccelse che lo hanno portato a finire nel mirino della critica. La sicurezza del reparto arretrato è data anche dall’estremo difensore ed il portiere brasiliano non ha mai impressionato da questo punto di vista. Anzi, contro il Pisa in un paio di circostanze ha rischiato di combinarla grossa prima con una quasi papera nella prima frazione su tiro di Moreo e poi con un’uscita a vuoto che per poco non provocava guai peggiori.

A quanto pare, la panchina di Como con Iachini che gli preferì Pissardo, ha lasciato qualche strascico nel brasiliano e forse, a Cosenza, non è escluso che mister Giampaolo possa affidarsi nuovamente al secondo che proprio in Lombardia non era dispiaciuto. A questo punto della stagione, nulla è da escludere ma ciò che è certo è che regalare situazioni di gioco agli avversari sarebbe un suicidio che il Bari ha il dovere di evitare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 22 aprile 2024 alle 13:00
Autore: Sabino Del Latte
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