No, non è un buon momento quello del Bari. La sensazione che più di qualche crepa si sia già formata sul progetto biancorosso si è palesata sempre più viva - oltre che per i risultati - per il non banale numero di contraddizioni e aree di polemica che, non più tardi di ieri, hanno suggerito al diesse Sogliano di indire una conferenza stampa. Non che sia bastata quest'ultima per ovviare alle incertezze (campane diverse persistono sull'atteggiamento contrattuale riservato a Micai, nessuna retromarcia è stata fatta su un mercato dimostratosi per ora non all'altezza), ma averci messo la faccia nel momento di difficoltà è stato indubbiamente sintomo di una società vicina e attenta ai tempi di una stagione. Ha fatto insomma bene il Bari a captare il margine per un punto della situazione, così come non è affatto escluso che, ciò che è andato in scena pubblicamente, sia stato poi privatamente ulteriormente rifinito, anche con toni duri, ma senz'altro propedeutici ad un immediato cambio di marcia.

Capitolo Stellone. Son passate inosservate nel calderone dei temi verificati ma hanno assunto un significato piuttosto chiaro i messaggi che il diesse ha lanciato al suo allenatore. "Al mister ho dato un consiglio: di pensare gara dopo gara, senza pensare troppo in là". E ancora... "Tutti i mister vivono di risultati ed anche per Stellone è così, Bari non è Frosinone". lnfine... "Ora tocca al mister trovare la giusta alchimia, secondo le sue idee o diversamente". Bingo. Non è un mistero che nelle scorse settimane qualche diversità di vedute sia comparsa in sede di costruzione della rosa, modulo, atteggiamento in campo. In clima di cordialità i due sono andati avanti confrontandosi, ma restando sul loro. Stellone ha proseguito sulla strada di un 4-4-2 impostato sulla verve (ad oggi, per la verità, inespressa) degli esterni. Sogliano ha consigliato il ricorso a maggiore qualità anche nelle altre zone del campo. Dettagli e sfumature che, come sempre accade quando non arrivano i risultati, cadono in primis, al momento delle somme, sulla perseveranza del mister, ovvero colui che effettivamente mette in campo poi i calciatori.

Nelle ultime ore si è richiesto, di fatto, a Stellone di rivedere alcune idee e provarne di nuove, in un momento peraltro di chiara emergenza dettato pure dalle condizioni precarie che stanno occupando l'infermeria. Sul motivo per cui a Bari lavorino un diesse e un allenatore che ad oggi devono trovare ancora la quadra fra loro non si può che ripensare alla scelta estiva di Giancaspro, rocambolesca, vista col senno di poi anche un po' paparestiana (non poi così lontano è il precedente di Antonelli e Mangia, anche loro scopertisi a Bari e non prima, a contratti già definiti). Comunque mosse raddrizzabili verso l'obiettivo comune. La certezza è che la materia barese, non di poco conto, resta oggi da monitorare in tutte le sue componenti.

Sezione: Focus / Data: Mer 28 settembre 2016 alle 19:00
Autore: Davide Giangaspero
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