Devis Mangia, ma non solo. Dopo una prima parte di stagione al di sotto delle aspettative, nel mirino dei tifosi c'è finito anche Stefano Antonelli, direttore sportivo del Bari dallo scorso luglio, oggetto oggi, come il tecnico, di critiche assordanti.

Ma quali sono le accuse rivolte al dirigente romano? Sotto inchiesta sono finite le scelte e le operazioni effettuate durante il mercato estivo, che hanno portato a Bari tanti nuovi giocatori che, score alla mano, non hanno dato nulla a questa squadra. Alcuni di questi non hanno addirittura quasi mai visto il campo: pensiamo ai laziali Filippini e Minala (quest'ultimo apparso solo per pochi minuti in Bari-Modena), ma anche a Rozzi (utilizzato con il contagocce), attaccante arrivato in Puglia come vice-Caputo ma tenuto perennemente in panchina.

Poche soddisfazioni sono arrivate anche da quei nuovi innesti che, invece, il campo l'hanno visto tanto, forse troppo. Pensiamo a Rossini, Ligi, Camporese, Salviato, Wolski, Donati, Stoian (il meno utilizzato) e De Luca, tutti nettamente al di sotto della sufficienza. Meglio di loro hanno fatto solo Donnarumma, Stevanovic e Contini, unici acquisti capaci di dare un buon contributo alla causa. A mancare, poi, anche e soprattutto l'apporto dei vecchi, ancora legati ai ricordi e per nulla calati nel nuovo campionato.

Ma se ci sono motivi più o meno oggettivi per puntare il dito nei confronti di Antonelli, ce ne sono altri altrettanto oggettivi che, invece, rinvigoriscono la posizione del diesse, capace di portare in riva all'Adriatico giovani prospetti che stanno facendo le fortune delle formazioni giovanili: Rasak, Giura, Minicucci e Damiano - giusto per citarne qualcuno - oggi sono pilastri insostituibili della super Primavera di mister Urbano. Senza dimenticare Petruccetti e Martinelli, fiori all'occhiello della formazione Giovanissimi Nazionali di mister De Trizio, prima in campionato a punteggio pieno. C'è poi da sottolineare l'atteggiamento dello stesso Antonelli nei confronti dell'intero settore giovanile del galletto, messo al centro di un progetto che ha come obiettivo quello di plasmare questi giovani talenti, che in Antonelli hanno trovato un punto di riferimento importante. Il ds, infatti, è sempre molto vicino a tutto lo staff e a questi ragazzi, a queste formazioni, oggi tutte più o meno protagoniste nei rispettivi campionati.

Una cantera tirata a lucido e rimpolpata da tanti potenziali campioncini che, chissà, presto potrebbero coronare il sogno di debuttare tra i senior. E se questo dovesse succedere sarà grazie anche e soprattutto al lavoro certosino del diesse romano, al centro di polemiche anche condivisibili ma non così scarso e incapace come, purtroppo, qualcuno sta cercando di dipingerlo. Se il Bari oggi viaggia a ritmi playout non è certamente colpa solo dell'ex Siena che, è giusto ricordarlo, in estate ha costruito la squadra basando le sue scelte su un preciso modulo tattico che, dopo pochissime settimane, è stato riposto in soffitta dal mister.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 15 novembre 2014 alle 19:00
Autore: Andrea Dipalo
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