Era l’osservato speciale della gara contro il Pescara, era chiamato a riscattare un periodo di forma tremendamente negativo. La partita di Cristian Galano è stata segnata solo da qualche sprazzo di luce in mezzo a tante ombre. L’esterno foggiano non è riuscito a lasciarsi alle spalle il periodo negativo, mancando non solo l’appuntamento con un gol che non trova ormai da 15 partite, ma soprattutto apparendo spaesato per la maggior parte della partita e rimanendo spesso fuori dal centro del gioco.

Nella prima parte di gara la stella biancorossa (che nonostante il lungo digiuno, è ancora il capocannoniere nella squadra di Fabio Grosso) ha cercato diverse giocate, ha provato ad inserirsi e a creare gli spazi per gli attaccanti, ma è sembrato troppo discontinuo, riuscendo solo in pochissime occasioni a saltare l’uomo e ad arrivare al tiro. I pochi lampi positivi, il giocatore foggiano, li ha avuti soprattutto nel primo tempo, quando l'intera squadra è apparsa più pimpante, il centrocampo è stato discretamente efficiente, ma soprattutto i tanti spazi lasciati dal Pescara in contropiede hanno dato possibilità all'esterno biancorosso di sviluppare la sua velocità. La flessione del Bari nella seconda parte di gara è stata pagata anche dal suo capocannoniere.

La squadra è rimasta schiacciata nella propria metà campo, ha faticato ad uscire ed il suo fuoriclasse ne ha risentito: pochi palloni giocati, troppa insistenza nel cercare l'uno contro uno, spariti quei movimenti interessanti che aveva fatto vedere nel primo tempo. A dimostrazione del fatto che non solo il Bari ha un disperato bisogno di Galano, cosa che è abbastanza evidente, dal momento che con l'eclissarsi del giocatore foggiano i biancorossi hanno smesso di trovare con continuità i 3 punti, ma anche di quanto Galano abbia bisogno di un Bari che funzioni.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 16 aprile 2018 alle 11:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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