Sarà un anno decisivo per la carriera di Giuseppe De Luca. In conferenza stampa l’attaccante biancorosso ha spiegato l’importanza della prossima stagione per il suo futuro tra Atalanta e Bari: "Ho fatto questa scelta. Sono qui da tre anni ma questo è il più importante per me. Sono arrivato ad un bivio calcistico nella mia vita, Serie A o Serie B. Voglio dimostrare sul campo le mie qualità e la mia forza. Sto bene di testa e di gamba. So cosa posso fare in campo, in parte si è visto lo scorso anno. Vorrei tornare in A con questa maglia, visto che se conquistiamo la promozione divento tutto del Bari. Voglio essere più continuo rispetto alla passata stagione. Pensiamo partita dopo partita, voglio togliermi soddisfazioni".

La zanzara si è poi espresso positivamente sul suo nuovo compagno di reparto, Gaetano Monachello: "Monachello ci darà una grande mano. Arriva dalla Serie A, darà il suo contributo. E’ un giocatore di grande qualità. Se è arrivato in Serie A ha fatto cose importanti ma ha deciso di rimettersi in gioco a Bari. Abbiamo caratteristiche diverse ma quello che conta è l’aiutarci a vicenda e non mollare mai. Dobbiamo metterci a disposizione della squadra. Mi è mancato giocare. Il mister farà le sue scelte, chiunque giocherà sabato darà il massimo. Tuttavia in avanti non ci siamo solo noi, ma anche Castrovilli e Maniero".

De Luca è poi ritornato sull’amichevole di Andria, spiegando i motivi della delusione di mister Stellone a fine gara: "Secondo me loro in campo hanno dato qualcosa più di noi. Erano più cattivi e determinati. Noi, invece, l’abbiamo presa sottogamba. Non ci aspettavamo una squadra così aggressiva. Non tiravano mai via la gamba nei contrasti. Servirà da lezione. Il mister ha detto cose giuste. Noi avanti non pressavamo. Andavamo in difficoltà e ripartivano con facilità. Da li parte l’arrabbiatura del mister. Non abbiamo fatto le cose che ci ha chiesto. E’ stata una serata storta e basta, capitolo chiuso".

Il classe '91 si è poi proiettato sul campionato e sulla sfida di sabato, evidenziando l’importanza del passaggio al 4-4-2 per un attaccante con le sue caratteristiche: "C’è ancora da lavorare ma vogliamo arrivare sabato al massimo della condizione. Quest’anno sarò più vicino alla porta, è da tanto che non giocavo affianco ad una punta. In questa maniera riesco a inserirmi più volte negli spazi. Tirerò di più, questo è fondamentale per un attaccante ma il modulo conta fino ad un certo punto. Non vedo l’ora di scendere in campo. Non abbiamo alcun tipo di pressione ma abbiamo tanta fame. Siamo più affamati rispetto allo scorso anno. Già da sabato, lo vedrete". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 22 agosto 2016 alle 18:30
Autore: Gianmaria De Candia
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