"Ci abbiamo provato fino in fondo. Ci provi sempre, anche se le gambe non ti accompagnano a dovere. Almeno io nei supplementari ero davvero cotto. Poi, la mazzata del quarto gol. L’emblema della nostra altalenante stagione. Danno e beffa a braccetto in pochi secondi". Così, dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, Marino Defendi spiega la sua amarezza per la bruciante eliminazione del Bari dai playoff.

Il vice capitano del galletto, si è poi soffermato sulle lacune tecniche e di organico palesate dalla squadra: "Se mi è stato chiesto più volte di giocare da terzino, vuol dire che qualcosa è stato sbagliato. Ovvero, ognuno deve farsi un esame di coscienza, non solo noi calciatori"

Futuro. Defendi, legato al Bari da un altro anno di contratto, non ha dubbi sulla riuscita dell'affare con Dato' Noordin: "Sono fiducioso sull’epilogo della faccenda Noordin. Il magnate malese non si sarebbe mai esposto tanto, se non avesse avuto voglia di investire nel Bari. E allora, speriamo tutto il bene possibile. Poi la società dovrà rimboccarsi le maniche, perché dovremo ripartire da zero".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 31 maggio 2016 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoBari
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