Sono state pene esemplari quelle con cui ieri il giudice monocratico del Tribunale di Bari, Valeria Spagnoletti, ha condannato i manovratori del derby. Un anno e sei mesi di reclusione all'ex presidente del Lecce Semeraro e al suo complice, l'imprenditore Carlo Quarta. Ma a fare notizia è stato soprattutto l'inedito risarcimento che i tifosi di Bari e Lecce (250 in tutto che si costituirono parte civile, ndr) hanno ottenuto. Qualche centinaio di euro a testa, 400 la base di partenza parziale, con la possibilità quindi di un trattamento persino al rialzo in sede civile, quando in campo entreranno Federcalcio e Confconsumatori.

Danno riconosciuto e giustizia fatta: l'esborso minimo sfiorerà così complessivamente i 100mila euro. Esultano gli avvocati Giuseppe Milli e Luca Maggi: "Una decisione che farà giurisprudenza". Per l'avvocato Grassani, tra i massimi esperti di diritto sportivo, si è trattata di "una svolta che un domani potrà interessare anche gli stessi telespettatori delle gare incriminate"E non finisce qui, perché ora anche i tifosi dei club implicati nell'inchiesta di Cremona sul calcioscommesse potrebbero agire allo stesso modo. Come dire: Bari prima capitale dello scandalo, ma anche apripista per un cambio di marcia nei rapporti disciplinari fra gli attori del calcio e l'esigenza di pulizia pretesa da tifosi e semplici osservatori.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 27 novembre 2014 alle 10:15
Autore: Davide Giangaspero
vedi letture
Print