Il Bari, nel gennaio 2012, fu costretto a cedere Massimo Donati al Palermo. Il giocatore lasciò la Puglia dopo 3 anni e più di ottanta presenze in biancorosso. Oggi, 28 agosto 2014, a più di due anni di distanza, Donati e il Bari ricominciano un percorso comune. Tante cose sono cambiate da quando il centrocampista bergamasco venne ceduto. C'è una nuova società, una nuova squadra, una nuova dirigenza, nuove risorse e soprattutto nuovi e più ambiziosi obiettivi. E Donati, coi suoi 33 anni e la sua esperienza, può dare un contributo importante per il raggiungimento di tali obiettivi. 

"Nel bene e nel male a Bari ho vissuto un periodo molto intenso della mia carriera - spiega - Volete sapere perché sono tornato? Ci sono tanti motivi: qui mi sono trovato benissimo con la mia famiglia, qui sento di poter essere importante per il gruppo, essere un punto di riferimento per i compagni, sia dentro che fuori dal campo. E poi non mi piace lasciare le cose a metà. Ho giocato con questa maglia in serie A e so cosa significa. Ho seguito la splendida cavalcata del Bari la scorsa stagione. Vedere il San Nicola così pieno e tutto quell'entusiasmo mi faceva venire la pelle d'oca. Questa è una piazza importante che merita di tornare ad alti livelli. Potevo rimanere al Verona ma quando mi hanno prospettato questa possibilità ci ho messo un secondo ad accettare". 

Già, la serie A. Donati ha fatto parte di quel Bari stagione 2010/11, quello sciagurato Bari retrocesso inopinatamente e poi travolto dallo scandalo del calcioscommesse. Il giocatore è uno dei pochi ad esserne uscito pulito. "Non voglio pensare a quello che è stato e a ciò che poteva essere. Adesso bisogna rimboccarsi le maniche per tornare ad essere protagonisti. Certo mi hanno fatto male alcune accuse e cattiverie che mi sono state rivolte. La verità è che io posso camminare a testa alta, non devo abbassare il capo di fronte a nessuno. Potete discutere il Donati calciatore ma non il Donati uomo". 

L'arrivo di Donati va ad infoltire un reparto, il centrocampo, per il quale, visti gli acquisti degli ultimi giorni Mangia avrà problemi di abbondanza. Alcune indiscrezioni hanno parlato di cessioni eccellenti. In particolare la notizia di un'ipotetica cessione di Sciaudone ha mandato in fibrillazione la tifoseria. "Non c'è nessun dualismo con Daniele - la risposta di Donati - Non spetta a me parlare di mercato ma lui è un giocatore importante per questa squadra. Dobbiamo essere tutti uniti, remare nella stessa direzione. Può capitare durante il campionato che ci siano momenti più belli e meno belli. E poi in un torneo così lungo è chiaro che ci sarà bisogno dell'apporto di tutti". 

Nessun problema nemmeno per quanto riguarda il modulo. "Nella mia carriera ho giocato sia nel 4-3-3 che nel 4-4-2. So cosa bisogna fare. Anche perché questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Il modulo conta sì ma fino a un certo punto. Contano di più le motivazioni, la voglia di fare". 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 28 agosto 2014 alle 17:50
Autore: Francesco Serrone
vedi letture
Print