Ancora col doppio esterno e un rifinitore in appoggio alla punta centrale. Colantuono ha confermato contro la Salernitana, pur con altri interpreti, il sistema di gioco già messo in scena contro il Verona. Non proprio due sfide banali, che tanto hanno messo a dura prova in fase di preparazione (e poi in partita) l'ambiente e che proprio per questo potrebbero aver fornito la cifra tattica risolutiva per questo finale di stagione. Il Bari delle ultime due partite non è mai stato così vicino al vestito con cui sempre Colantuono ha condotto un ciclo a Bergamo. Quell'Atalanta, poggiata sui piedi irriverenti di Moralez (lì dove oggi giocano Martinho o Macek, aspettando Brienza) alle spalle di una punta centrale (Denis), viaggiava bene anche sulle fasce dove oggi il Bari può contare sulle alterne correnti di Galano e Furlan.

Il nuovo modulo ha tagliato invece spazio alle mezzali se è pur vero che Salzano non è più titolare e Fedele, più interno di prima al centrocampo, nella cerniera a due, ha ritrovato centralità nel progetto. Un ruolo a questo punto potrebbe ottenerlo anche Romizi, pedina ideale per compiti di schermo, e a disposizione per la gara contro il Pisa.

La nuova idea porta dunque in dote nuove gerarchie e un dualismo provvisorio fra Macek e Martinho (il brasiliano potrebbe essere presto impiegato anche esterno), in attesa di Brienza che, nel momento in cui sarà ristabilito, diventerebbe a ragion veduta l'ideale perno della trequarti. In difesa le continuità d'impiego hanno arrotondato con convinzione i minutaggi di Moras e Tonucci. Mentre Morleo ha destato buone sensazioni contro la Salernitana e adesso si candida a scalzare nuovamente Daprelà.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 26 aprile 2017 alle 22:00
Autore: Redazione TuttoBari
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