Ormai mancano solo pochi giri di lancetta all'asta, eppure attorno al futuro del Bari incombono ancora numerosi banchi di nebbia. Per comprensibili ragioni, l'imprenditore bresciano Franco Ghirardini, in corsa per scrivere nuove pagine della storia dei biancorossi, ai nostri microfoni non si è potuto sbottonare troppo a proposito di queste ore concitate che precedono il fatidico giorno. Eppure, in esclusiva per Tuttobari.com, ha rilasciato significative dichiarazioni sull'aria che tira.

"Sento parlare di russi, turchi, inglesi... ma perchè nessuno parla di piani industriali? Io amo lo sport, conosco bene la sua valenza sociale, e per questo non sopporto l'idea che un club diventi il giocattolino di qualche facoltoso. É questa una concezione che non mi appartiene", ha spiegato il bresciano, "la mia idea, al contrario, è che un club debba essere a tutti gli effetti considerato un'industria, un'impresa commerciale, e in questo senso è fondamentale il progetto. Serve insomma razionalità, buon senso".

Ma da parte di chi, anche della politica locale? "No, per carità", ci ha risposto Ghirardini, "io sono un imprenditore, mi guardo bene dalla tendenza a scaricare le responsabilità sugli altri. La politica? Guardi, non mi interessa. Quanto a Bari, la ritengo perfetta per fare calcio, c'è una passione incredibile per i galletti, questo è un dato importantissimo. Oggi quanti spettatori farà la gara contro il Latina? Lo so bene, moltissimi, e questo significa avere delle entrate importanti: ecco, senza un piano industriale, che farne di questi soldi? Fossi presidente sarei il primo tifoso dei biancorossi, ma allo stesso tempo non dimenticherei mai di essere alla guida innanzitutto di un'azienda con un indotto straordinario". E quindi domani? "L'ho già detto, se son fiori fioriranno".

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ESCLUSIVA CONSENTITA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE TUTTOBARI.COM

Sezione: Esclusive / Data: Gio 17 aprile 2014 alle 12:30
Autore: Diego Fiore / Twitter: @DiegoFiore1
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