Guido Angelozzi è tornato a Bari. Occasione, la presentazione odierna del libro del giornalista Michele Salomone.

Dopo la splendida cavalcata dello scorso campionato e altre tre stagioni intense tra Serie A e B, con alterne soddisfazioni, il dirigente catanese lavora oggi allo Spezia. Ma quelli verso il biancorosso restano sentimenti di gioia e nostalgia. Lo intercettiamo in esclusiva ai nostri microfoni. Diversi i temi trattati: dal fallimento, passando per i ricordi legati a Bari, fino ai rapporti - non sempre idilliaci - con l'attuale presidente Gianluca Paparesta.

Direttore, bentornato a Bari innanzitutto. Come ci si sente ad essere di nuovo qui dopo quattro lunghe stagioni, travagliate sì, ma con un epilogo felice? Quali ricordi conserva?

"I ricordi sono sicuramente belli, abbiamo fatto delle grandi stagioni, conservo un buon ricordo di Bari, dei tifosi e della sua gente. La reputo ormai come una mia seconda casa, dove ci siamo trovati molto bene sia io che la mia famiglia".

Il colpo di mercato migliore tra quelli realizzati da lei in questi ultimi anni in biancorosso?

"Non mi va di fare nomi, ma quello che posso dire è che tutti i ragazzi portati qui da me sono sempre stati interessanti e belli sotto l'aspetto umano. Non c'è n'è uno in particolare e di tutti, indistintamente, conservo un bel ricordo".

Lei tra qualche settimana ritornerà nuovamente dalle parti del San Nicola, ma stavolta lo farà nelle vesti di dirigente spezzino. Come sta vivendo personalmente questo conto alla rovescia?

"Più che viverlo, sto pensando prima alla nostra prossima gara di sabato col Vicenza, e poi a quella di Lanciano. Il 28 dicembre verremo di nuovo qui, e confesso che per me sarà un giorno felice e mi emozionerò ancora perchè questo posto, ripeto, è casa mia. Sarà una bella partita".

Un pensiero sul suo rapporto con Paparesta?

"E' stato ed è un normale rapporto tra dirigenti, ed io gli auguro tutte le migliori fortune. Ci siamo conosciuti pochissimo ad onor del vero, siamo stati poco assieme e dunque non è mai nato un vero rapporto. C'è comunque reciproca stima".

Capitolo fallimento. Cosi come è stato già detto e scritto nel libro presentato oggi, emerge come lei abbia sostenuto all'asta l'imprenditore Francesco Becchetti, poi rivelatosi il vero rivale di Paparesta quel famoso 20 maggio scorso. Cosa ricorda di quel momento?

"Nessuno in città pensava che qualcuno potesse rilevare la squadra e mi è stato chiesto se conoscessi qualcuno che potesse in qualche modo venire in soccorso. Io conoscevo Francesco Becchetti e dunque c'è stata questa opportunità, ed ha partecipato. Alla fine ha vinto Paparesta, ma grazie al mio aiuto l'asta è stata sostanziosa".

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ESCLUSIVA CONSENTITA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE TUTTOBARI.COM

Sezione: Esclusive / Data: Mer 17 dicembre 2014 alle 22:40
Autore: Domenico Brandonisio
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