Il mercato del Bari è in fermento. Sono ore di attesa per la tifoseria che vuole vedere finalmente completata la squadra che affronterà il prossimo campionato di serie B. Al momento è il nodo attacco a tenere banco: serve un centravanti capace di dare la scossa all'intero reparto, infallibile sottoporta, un giocatore da venti reti. TuttoBari ha chiesto un parere ad uno che di gol se ne intende, indimenticato beniamino della città, lo Zar Igor Protti.

Problema attaccanti. La gara di martedì sera col Bastia ha evidenziato annose lacune. La società è sul mercato alla ricerca di un finalizzatore mentre Caputo potrebbe partire...

"Non so se Caputo troverà un accordo per rimanere. Io spero che resti. Un centravanti che arriva in doppia cifra è difficile trovarlo anche perché costano caro. Piuttosto sono contento che il Bari sia ripartito con Nicola e gli abbia dato fiducia. Con il Livorno ha già dimostrato di saper lavorare bene, specie se messo nelle giuste condizioni".

Intanto il mister attende altri rinforzi. Si fanno i nomi di Bianchi, Galabinov, Puscas e Camara. Qual è il profilo ideale per il Bari?

"Direi i primi due. Sia Bianchi che Galabinov sono attaccanti già rodati e che possono dare determinate garanzie. Hanno caratteristiche differenti. Il bulgaro è molto statico, fisico possente, funge da perno centrale mentre l'ex atalantino è una punta di movimento capace di svariare sull'intero fronte offensivo. Ovviamente sarà Nicola a scegliere, è lui che decide chi potrebbe essere il centravanti che più si adatta alle sue idee di gioco".

Chi potrà dunque rivelarsi determinante nel corso della nuova stagione?

"Sansone mi ha impressionato. E' un giocatore che sposta gli equilibri, con lui si va sul sicuro. Ma al di là dei singoli sono i valori quelli che contano. I successi sono frutto di una giusta mentalità. E' lo spirito di gruppo che alla lunga ti permette di vincere le partite. Non sono i nomi ad essere importanti, ma il collettivo. Il Carpi, l'anno scorso, lo ha dimostrato".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 30 luglio 2015 alle 20:10
Autore: Fabio Mangini
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