"Ormai Bari è casa mia". Quel 19 maggio 2014 ha cambiato la vita di Bepi Ferronato, appassionato tifoso del Cittadella, unico tifoso veneto presente al San Nicola per incoraggiare la propria squadra del cuore al cospetto degli oltre 35.000 sostenitori biancorossi. "Sentir solo nominare il San Nicola mi mette i brividi - continua Ferronato a TuttoBari - i miei amici sono rimasti sbalorditi vedendo il tifo biancorosso. Non nego che diverse volte mi risento l'inno "Bari grande amore" e provo sensazioni uniche".

Da qualche mese però, tornare a Bari ha un sapore col retrogusto amaro, dopo la scomparsa di Vito Vasile, che Ferronato ricorda così: "Penso a lui e mi viene il magone. Vito è stata una grandissima persona. Il nostro legame è nato in modo spontaneo, vive ancora in me. La moglie e i figli mi reputano ormai come uno della famiglia".

Venerdì sera parlerà il campo, con il Cittadella pronto a dare battaglia: "La squadra arriverà a Bari molto arrabbiata vista la sconfitta. Contro la Cremonese, la troppa voglia di vincere ci ha punito. I tifosi non hanno ancora digerito la sconfitta. Venerdi vedremo come andrà. Il pallone è rotondo, può davvero accadere di tutto (ride, ndr). Contro squadre che lasciano spazi, il Cittadella sa essere letale".

Dall'altra parte il Bari di Fabio Grosso, reduce dal pareggio di Vercelli. "L'ho visto alcune volte, anche durante il ritiro estivo - spiega Ferronato - il Bari è sempre un cantiere aperto, cambia molto in ogni stagione. Grosso deve saper amalgamare bene il gruppo. Poi c'è il mio amico Galano che sta facendo faville, e Busellato (ex della sfida) che non sta affatto sfigurando. Comunque, saranno solo novanta minuti da avversari. Pe il resto, comunque vada a finire, trionferà l'amicizia".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 17 ottobre 2017 alle 17:30
Autore: Gianluca Sasso
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