Giovedì la polizia tributaria ha fatto visita al Bari. Torna sul caso La Gazzetta del Mezzogiorno che spiega i motivi della preoccupazione dei finanzieri. Detto che Paparesta non è indagato, sotto esame c'è l'accertamento della sussistenza della continuità aziendale alla luce delle perdite registrate nell'ultimo periodo. Ben 2.5 milioni di passivo si sono registrati soltanto nell'arco temporale che, partito il 30 giugno 2015, si è concluso il 31 dicembre 2015.

Il buco, spiega il quotidiano riportando la relazione al bilancio, è derivato soprattutto dai mancati soldi di SuisseGas, ovvero il vecchio sponsor di maglia da cui il Bari contava di ricavare un milione e mezzo. Di questi, alla luce del concordato preventivo in cui è finita l'azienda, la società biancorossa incasserà - se va bene - soltanto 150mila euro. Un incupimento di ricavi notevole e che ha prodotto l'affanno.

Il Bari, che nel precedente esercizio chiuso al 30 giugno, aveva inserito i ricavi da SuisseGas fra i crediti, non incorrendo dunque negli obblighi di ricapitalizzazione previsti dalla legge, ha dovuto invece ora convocare l'assemblea straordinaria, oggetto di nota discordia con Giancaspro.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 24 maggio 2016 alle 08:15
Autore: Redazione TuttoBari
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