Quarantuno acquisti (esclusi i ritorni per fine prestito) in un anno, una media di tredici per sessione di mercato (contando anche quella di gennaio 2015, ndr). Non si può dire che il Bari di Gianluca Paparesta non sia stato attivo nella ricerca di giocatori idonei per le idee e gli schemi di Devis Mangia prima e Davide Nicola poi. La squadra biancorossa ha subito nel corso di questi ultimi due mesi una vera e propria metamorfosi. Si è innalzata notevolmente l'età media con gli innesti degli esperti Di Cesare, Gemiti, Valiani, Rosina, Porcari, Del Grosso e il ritorno di Contini. Spazio anche a giocatori più forti dal punto di vista fisico come il greco Petropoulos, Maniero e Tonucci. Acquisti che, si spera, possano permettere al club pugliese di competere per le prime posizioni e per i quali la società ha dovuto compiere un notevole esborso economico (soprattutto in termini di ingaggi). Ma è chiaro che per far fronte a tali spese il Bari ha dovuto operare anche in uscita. Tolti i prestiti hanno lasciato la Puglia Ligi, CaturanoCalderoni, Galano e Caputo. Gli ultimi tre erano alcuni dei reduci di quella squadra che stupì l'Italia due stagioni fa ottenendo un'insperata qualificazione ai play-off nonostante il fallimento della precedente società (Caputo ne faceva parte pur essendo squalificato per un anno, ndr). Di quel Bari che seppe conquistarsi a suon di vittorie (e di selfie) l'affetto della gente è rimasto ben poco ormai. 

RIVOLUZIONE - L'addio di Guido Angelozzi ha fatto da preludio all'addio di quei giocatori che, nell'ultimo triennio, avevano consentito ai biancorossi, pur in una situazione di estrema precarietà a causa delle difficoltà economiche del club e delle tante penalizzazioni, di ottenere la salvezza (e addirittura sfiorare la promozione come capitato nel 2013-14). Una squadra che seppe farsi onore sul campo, costretta a remare quasi sempre controcorrente e che riuscì a compattarsi nonostante le indubbie difficoltà di cui sopra. Durante l'estate dei mondiali brasiliani salutarono Bari: Polenta, Fossati, Ceppitelli, Joao Silva, Chiosa, Lugo, Beltrame, Zanon, Cani e Nadarevic. A gennaio fu il turno di Daniele Sciaudone ceduto al Catania per una cifra vicina ai 500mila euro. Gli unici rimasti ad oggi sono il portiere Guarna, il terzino Sabelli (in bilico fino all'ultimo, ndr) e i centrocampisti Romizi e Defendi, che ebbe la fascia di capitano nell'anno del fallimento. Sono arrivati nuovi interpreti per una squadra che, come raramente è capitato nella storia del club pugliese, può contare su un parco attaccanti di altissimo livello. L'obiettivo sbandierato dopo la chiusura del mercato da Paparesta è fare meglio della passata stagione (e tra meno di due ore sentiremo in conferenza stampa il parere del tecnico, ndr). Ci riusciranno? Le premesse non mancano così come il rinnovato entusiasmo della piazza per il doppio colpo last minute Rosina-Maniero. Ma come sempre sarà solo ed esclusivamente il campo a dare il verdetto finale. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 02 settembre 2015 alle 10:00
Autore: Francesco Serrone
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