Non si spegne l'eco del primo exploit di Joseph Minala in maglia biancorossa. A quattro giorni dal gol che ha deciso la sfida contro il Cittadella, il camerunese resta protagonista di flash e approfondimenti. L'edizione nazionale de La Gazzetta dello Sport oggi in edicola torna sul gioiello biancorosso e ne ricorda la storia. Quella meno recente fatta di un terribile abbandono alla stazione Termini di Roma, deluso dalle aspettative di sabbia di un procuratore fasullo, e quella di poche settimane fa quando, con Mangia, incassò una piena bocciatura: "Minala non merita di giocare, non si allena con serietà", le parole del mister lombardo.

Aneddoti e indizi speciali sull'età e sulle emozioni dopo il gol. La rosea scrive che il primo sms inviato dal procuratore di Minala al centrocampista dopo la rete del Tombolato è stato: "Dio è forte". Una marcatura che ha riportato Minala ai fasti di qualche mese fa in maglia laziale. "Avesse avuto davvero 30 anni - si legge sul quotidiano - probabilmente non si sarebbe fatto espellere al fischio finale dopo aver vinto il derby contro la Roma nei quarti dei playoff scudetto, saltando la semifinale persa contro il Torino. Poi è arrivata Bari: città che ha accolto Minala come un beniamino".

Curiosa e legatissima alle sue umili origini la direzione dell'impianto economico maturato in Italia: "Lo stipendio di Minala finisce interamente a casa. Dove Joseph ha 10 fratelli, tra cui Bessala, 17 anni, che gioca a calcio e che potrebbe presto arrivare in Italia". Infine la previsione della Gazzetta: dopo la Coppa d'Africa di quest'inverno, Minala potrebbe entrare nel giro della nazionale maggiore. A 18 anni un traguardo non da poco.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 17 dicembre 2014 alle 07:55
Autore: Davide Giangaspero
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