Una vita da talento. Ivan, 21 anni compiuti lo scorso febbraio, se la sarà sentita affiancare tante volte quell'etichetta nonostante l'ancor giovane età. Slovacco di Bratislava ha giocato in fondo già tanto in Italia, strappando consensi. Quattro stagioni nelle file giovanili blucerchiate, e una - la scorsa - in prima squadra, lanciato a sorpresa da Walter Zenga nei barlumi d'Europa coincisi col cocente preliminare perso contro il Vojvodina. Fu quello però un banco di prova notevole per Ivan che, in campionato, si è concesso il lusso di disputare 21 gare in una stagione complessivamente rocambolesca, continuata - dopo l'esonero dell'uomo ragno - con il tiki-taka moderno di Vincenzo Montella e con un gol, il primo tra i professionisti, segnato contro il Palermo in inverno. Un pallonetto brillante, di rara bellezza, col portiere in uscita a kamikaze ben fuori dalla sua area di competenza. Un'intuizione geniale, di quelle che piacerebbe vedere ora a Stellone, suo nuovo tecnico, pronto a lanciarlo e consegnargli ancor più continuità. Lo ha aspettato tanto, e ci ha messo in effetti tempo Ivan ad accettare il galletto, comprensibilmente orientato a tentare in tutti i modi di non abbandonare la massima serie prima di convincersi che, quella barese, fosse la scelta in fondo più interessante sul tavolo.

RUOLO - Nulla da dire, dunque, sulla bontà del prospetto. La faccia da bravo ragazzo, la personalità mite fuori dal campo (non troppo in campo, a giudicare dal rosso rimediato all'esordio in Serie A), rendono la scommessa apprezzabile anche dal punto di vista del personaggio. Piuttosto la curiosità è ora tutta sul ruolo che Ivan ricoprirà nell'apparentemente incrollabile 4-4-2 di Roberto Stellone. Centrocampista centrale o esterno? La verità è che Ivan, il meglio, l'ha dato finora da mezzala o trequartista, abile fra le linee e nel tiro da fuori. Non proprio un profilo impacchettabile. Ma qualcosa di più anarchico, da sgrezzare e inserire con mano demiurgica. E' probabile che, per ritmo e palleggio, a Ivan possa cucirsi meglio addosso un ruolo nella zona nevralgica del campo. Un anno in B (la Sampdoria, peraltro, si è riservata il diritto di contro-riscatto sul cartellino) potrebbe fortificarne il fisico e l'ordine in un campionato lungo e probante. Nessun dubbio invece sulla sfida: prendersi il Bari, aumentare le soluzioni, e mettersi in vetrina.

Sezione: Copertina / Data: Gio 25 agosto 2016 alle 22:00
Autore: Davide Giangaspero
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