Niente da fare. La rete di Morra nei minuti di recupero fa calare il gelo sullo stadio San Nicola e impedisce al Bari di sfatare quello che si sta rivelando un vero e proprio tabù. Sono quattro anni che i biancorossi non riescono a mettere insieme una striscia di quattro vittorie consecutive. Gli ultimi a riuscirci furono Alberti e Zavettieri tra aprile e maggio del 2014. Durante quel periodo magico per i colori biancorossi la squadra collezionò una serie di ben cinque vittorie di fila (e un record storico di cinque vittorie consecutive in trasferta, ndr) che le permise di conquistare la matematica salvezza e avvicinarsi, tra lo stupore generale, alla zona play-off. Dopo Alberti e Zavettieri ci hanno provato in tanti: Mangia si è fermato a due vittorie di fila mentre Nicola, Camplone e Colantuono si sono fermati a quota tre. E anche Grosso in questa sua prima stagione tra i professionisti non è riuscito ad andare (due volte) oltre i tre successi di fila. Il primo filotto risale a novembre con Pescara, Novara e Foggia prima del ko di Chiavari con la Virtus Entella. Il secondo a febbraio con Frosinone, Cremonese e Ternana, prima che il pari di ieri pomeriggio fermasse la corsa dei pugliesi.

DELUSIONE - Curiosamente la gara di ritorno con la Pro Vercelli ha ricalcato a grandi linee il match d'andata coi piemontesi che hanno chiuso meritatamente in vantaggio il primo tempo, hanno subito la reazione del Bari nella ripresa e sono pervenuti al pareggio a pochi secondi dal fischio finale. Ed è altrettanto curioso il fatto che a siglare il gol del 2-2, come all'andata, sia stato Claudio Morra (sesto centro stagionale per l'attaccante classe '95, ndr), ancora una volta sfruttando un'occasione su calcio piazzato. Due reti controverse, la prima in netto fuorigioco, la seconda nata da un calcio d'angolo che non doveva essere battuto per un precedente fallo su D'Elia, che sono costate quattro punti agli uomini di Grosso. Ma a prescindere dagli episodi negativi bisogna rimarcare che il Bari non è stato efficace come in altre occasioni, sia in fase difensiva che in fase d'attacco. I cambi operati da Grosso hanno sortito gli effetti sperati (da applausi la combinazione Floro Flores-Brienza che è valsa il gol del 2-1). Ma la gestione del pallone nella fase finale della partita, esattamente come all'andata, contro un avversario che si affidava unicamente al lancio lungo per la testa di Raicevic e alle capacità balistiche di Mammarella ha lasciato parecchio a desiderare. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 11 marzo 2018 alle 14:00
Autore: Francesco Serrone
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