Salvatore Caturano, Giuseppe Gemiti, Savvas Gentsoglou. Sono loro, in rigoroso ordine d'annuncio, i volti nuovi del Bari a 48 ore dal raduno. Troppo poco per gli osservatori più intransigenti, un discreto bottino per chi, ormai, è invece abituato a ragionare per compromessi e passi successivi. A che punto è il mercato del Bari? La domanda impazza comprensibilmente in queste ore. La rosa del Bari è ancora incompleta e, specialmente in difesa e attacco, presenta lacune miste a qualche punto interrogativo. Fu Davide Nicola, oltre un mese fa, ad auspicare l'arrivo in tempi stretti di giocatori utili alla causa, in grado di comprendere il suo credo calcistico nel più ampio arco temporale possibile. Speranza legittima ma già allora contornata, precedenti alla mano, da fin troppo ottimismo.

Ad avvalorare la tesi di un Bari "non poi così in ritardo" il parallelismo con la passata stagione quando, dopo una pratica-comproprietà risolta brillantemente, i biancorossi aspettarono oltre due settimane, a luglio, prima di annunciare il primo colpo. Fu allora, esattamente il 17, Jonathan Rossini il sussulto spezza-digiuno, seguito nel giro di ventiquattro ore dal doppio affare atalantino De Luca-Contini e dal ritorno in biancorosso del rumeno Stoian. In ritiro, una manciata di giorni prima, si erano presentati in 27: una rosa carica di giovani (la stessa ventata di freschezza che contemplerà la prima fase del ritiro di Roccaporena) oltre che delle certezze che sembravano ormai maturate da un anno magico rivelatosi di lì a poco fin troppo dissimulante.

Piuttosto, temporalità per temporalità, apparirebbe cosa buona e giusta evitare questa volta tormentoni. Da Pavoletti a Di Cesare, le due sessioni di mercato del Bari di Antonelli furono contraddistinte da attese tanto generose quanto poco produttive verso giocatori che si mostrarono poi, in definitiva, non troppo interessati alla prospettiva pugliese. Seguì il ricorso ad alternative improvvisate e mancanze protrattesi come spade di damocle per un'intera stagione. Il Bari, in virtù dei numeri snocciolati e delle medie delle altre piazze, sembra avere ancora tempo per decidere senza lasciarsi prendere dalla frenesia. Ma senza cadere, alla lunga, in rigide convinzioni. Per i campanelli d'allarme guardare con fare sospettoso nei prossimi giorni ad eventuali non segnali da Bologna. Errare è umano. Perseverare no.

Sezione: Copertina / Data: Mar 07 luglio 2015 alle 10:45
Autore: Davide Giangaspero
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