Ad un anno dalla firma in sede legale, nuove domande si addensano sulla scalata che portò, nella primavera del 2014, Gianluca Paparesta al vertice della società. E' La Gazzetta del Mezzogiorno oggi in edicola a rivelare che in corso sul tema esista da settimane una vera propria operazione della Procura di Bari a caccia di conferme su quello che è stato fin qui un corposo sistema di bonifici e legami.

Tre mesi fa - stando alla ricostruzione del quotidiano - i militari della Guardia di Finanza hanno raccolto documenti nella sede del club in Via Sparano. Quel tanto per scoprire l'esistenza di scritture private che hanno garantito i flussi di denaro necessari alla sopravvivenza del club.

Il 15 Maggio 2014 il primo versamento citato è quello della Nsa: società romana, impegnata nella cartellonistica degli stadi, e protagonista di un versamento di 150mila euro su un conto della Banca Popolare del Mezzogiorno. Un'altra società romana, la Hd Power Light, oggi in liquidazione, versa un bonifico in direzione Bari dell'ammontare di 200mila euro.

E' il 20 maggio quando Paparesta mette ufficialmente a segno il primo colpo di una certa rilevanza, cedendo a Mp Silva alcuni diritti commerciali e ricevendo in cambio, da Dublino, un bonus di 2 milioni e mezzo di euro. Il 21 maggio tocca a Infront, che nel giro di 48 ore piazza sul conto del Bari oltre 3 milioni di euro. E' l'introito massimale nella lista, completata dalla società di vendita-biglietti Best Union che, a fine giugno, emette tre bonifici per un complessivo di 800mila euro.

7.005.000, sarebbe dunque - stando alle carte - l'ammontare degli introiti ricevuti. Nessun indagato né ipotesi di reato esiste giuridicamente allo stato attuale. Si possono però avanzare delle considerazioni: stando al quotidiano, Paparesta il giorno dell'asta non ha ancora concretamente in mano i soldi necessari per comprare il Bari, ma solo quel tanto per depositare la cauzione. Decisivi diventano allora i fondi di Infront, appoggiata successivamente nella corsa alla poltrona federale vinta da Tavecchio e dai sui primi sponsor Claudio Lotito e Adriano Galliani, entrambi ritenuti vicinissimi a Infront. Un investimento sul Bari - conclude il quotidiano - più per fini elettorali che gestionali.

Sezione: Focus / Data: Ven 22 maggio 2015 alle 08:25
Autore: Davide Giangaspero
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