Era inaspettatamente tornata la solitudine di Caputo. Dopo una prima parte di stagione da unico conducente dell'attacco (vista la scarsa considerazione avuta da Rozzi lungo il girone d'andata), il capitano altamurano si è presto ripreso la posizione di titolare a discapito di un Ebagua devastante nelle prime tre partite e poi lentamente spentosi nell'anonimato offensivo del Bari. 

Da verificare resta la credibilità del termine dualismo al fianco dei due attaccanti biancorossi. L'ex Spezia è completamente sparito dai radar prima per alcuni acciacchi, poi per un'evitabile squalifica incassata contro la Pro che lo ha allontanato dai campi per altre due settimane. Il rientro dalla punizione del giudice sportivo è stato sorprendente: tre panchine consecutive (con relativi ingressi nel finale) e l'esclusione contro il Cittadella per motivi di condotta. Problemi questi che hanno portato l'attaccante italo-africano a totalizzare appena 113 minuti negli ultimi sette incontri. Il disguido con Nicola sembra alle spalle, ma non è detto che già da Latina Ebagua riprenda il centro dell'attacco, alla luce dei problemi fisici che non hanno smesso di tormentare l'avanti barese.

Dall'altra parte Caputo, dopo aver perso per mesi la sua postazione da titolare, si è giocato parecchio male le sue carte negli ultimi incontri. La pace fatta col pubblico biancorosso non è servita al diciotto di Nicola, ancora psicologicamente bloccato davanti ai portieri avversari e troppo balbuziente sotto porta. I soli tre gol del girone di ritorno pendono dalla parte negativa di una bilancia che sul versante opposto ospita un numero eccessivo di errori (vedi Trapani e Cittadella) e gare trascorse nell'oscurità. 

E quell'odore di cambiamento che l'attacco del Bari annusava a febbraio si è presto sbiadito lungo le vie del campionato. Con Ebagua da un lato e Caputo dall'altro.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 04 maggio 2015 alle 15:00
Autore: Marco Fornaro
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