Devis Mangia ha restituito al Bari la sua vera identità e lo ha fatto affidandosi al collaudato 4-3-3, il modulo che ha fatto le fortune del team biancorosso sia con Torrente sia con Alberti. Contro il Livorno le risposte tanto attese sono arrivate: un primo tempo ordinato, tatticamente intelligente e intenso subordinato ad una ripresa più cauta ma pungente nelle pericolose situazioni di rimessa. Ma come è cambiato il Bari dal punto di vista tattico? E come sono cambiati realmente i ruoli di alcuni calciatori in campo?

MASSIMO DONATI - Il veterano biancorosso rientra senza dubbio tra le chiavi del cambiamento in un modulo che potrebbe allungare, in prospettiva, il minutaggio del centrocampista. Adesso l'ex Verona è lo schermo davanti alla difesa e difficilmente, con questo sistema, lo vedremo proiettato in attacco. L'ex pilastro del centrocampo di Ventura agisce all'occorrenza come quinto difensivo ed è il primo a recuperare palla da Donnarumma per costruire l'azione offensiva. Nella prima fase di impostazione i due centrali tendono ad allargarsi ai lati permettendo ai terzini di rilanciarsi dal centrocampo in su e - all'occorrenza - contribuiscono alla manovra offensiva. Al resto ci pensa Donati, che con la sua sapienza disegna idee preziose nella fase di costruzione.

DANIELE SCIAUDONE E MARINO DEFENDI - Rispetto alle prime uscite, in cui gli inserimenti offensivi erano obbligatoriamente limitati da un concetto di bilanciamento della squadra (con Sciaudone spesso retrocesso in panca), la presenza di Donati come diga davanti alla difesa permette alla coppia Sciau-Defendi di partecipare con più frequenza alla manovra offensiva pur senza tralasciare i rispettivi compiti difensivi.

ALEN STEVANOVIC E CRISTIAN GALANO - La regola varrà per tutte le ali a disposizione del mister. Cambiano i compiti dei due esterni, ora dediti completamente alla sola fase offensiva. La resa "a tutto campo" limitava parecchio il serbatoio dei vari Galano, Stoian e Stevanovic, spesso poco lucidi in fase conclusiva e in un momento della stagione in cui la condizione fisica non sembra aver ancora toccato il 100%. Ed è per questo che non appena gli automatismi e i valori atletici saranno perfezionati, secondo la regolare tabella di marcia stilata dallo staff biancorosso, anche il 4-4-2 potrebbe tornare in auge.

D'altronde Mangia lo ha appena dimostrato ravvedendosi e consentendo ai suoi calciatori di sfuttare al meglio le proprie caratteristiche. Oggi il Bari può solo crescere. E nel frattempo cambia così.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 22 settembre 2014 alle 08:30
Autore: Marco Fornaro
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