E' Andrea Mandorlini il sostituto di Ivan Juric sulla panchina del Genoa. Il 56enne ex tecnico del Verona aveva da pochi giorni rescisso il contratto che lo legava alla società scaligera. Una scelta che ha destato non poche perplessità da parte dei sostenitori del Grifone. La causa di tali perplessità è dovuta ad una discussa partita che risale al campionato di serie B 1996-97, decisiva per la zona promozione. E che determinò anche il destino del Bari di Fascetti. La partita in questione è Ravenna-Genoa e vedeva Mandorlini, all'epoca vice allenatore del Ravenna, dirigere le operazioni dalla panchina giallorossa (il tecnico Novellino era squalificato). 

SCENARIO - Era l'8 giugno del 1997 e si disputava la penultima giornata di campionato. Non c'erano i play-off, sarebbero salite in A le prime quattro classificate. A centottanta minuti dal termine la situazione era la seguente: Brescia 62, Bari 58, Empoli 58, Genoa 57, Lecce 57, Pescara 54. Il Brescia era di scena a Reggio Calabria contro un avversario già salvo, idem il Lecce che avrebbe affrontato il Torino. Più complicata la situazione di Empoli e Pescara rispettivamente impegnate contro Cesena e Castel di Sangro impelagate nella lotta per non retrocedere. Il Genoa, come già detto, giocava a Ravenna contro un avversario che non aveva particolari motivazioni mentre il Bari sarebbe sceso in campo allo Zaccheria di Foggia per il derby d'Apulia. 

DOMENICA DI FUOCO - L'Empoli sconfisse 2-0 il Cesena, determinando la retrocessione dei bianconeri in serie C. Il Brescia pareggiò per 1-1 contro la Reggina ed ottenne la promozione con un turno d'anticipo. Il Castel di Sangro vinse col Pescara, estromise i cugini dalla corsa verso la serie A e contemporaneamente festeggiò la salvezza. Le emozioni più forti arrivarono dalla Puglia e dalla Romagna. Il Lecce sconfisse di misura il Torino e salì a quota 60 punti al termine di una partita nervosissima (tre espulsioni), condizionata dal gran caldo, con i granata che finirono in otto uomini a causa di un brutto infortunio a Cammarata che perse i sensi dopo uno scontro fortuito con Palmieri.

PAURA E DELIRIO ALLO ZACCHERIA - Nel frattempo a Foggia rischiò seriamente di consumarsi un dramma sportivo per il Bari. Nonostante la spinta di più di cinquemila tifosi, con il presidente Matarrese in tribuna, i galletti non riuscirono ad aggiudicarsi l'intera posta in palio strappando un sofferto 1-1, venendo scavalcati in classifica dall'Empoli e dal Lecce. La gara verrà ricordata anche per la singolare decisione dell'arbitro Collina di far cambiare il campo alle squadre dopo il vantaggio degli ospiti (Ventola il marcatore, ndr) a causa del lancio di oggetti dei tifosi del Foggia verso il portiere del Bari Fontana (colpito alla spalla da una bottiglia). 

Ma a salvare il Bari ci pensò il Ravenna che bloccò sul medesimo punteggio il Genoa. I padroni di casa onorarono l'impegno fino alla fine, vanificando i disperati assalti della formazione ligure (contestata duramente dai suoi tifosi nel dopogara). Nel corso di quella partita Mandorlini venne espulso dal direttore di gara. A seguito di quei risultati la situazione in classifica divenne la seguente: Brescia 63, Empoli, 61, Lecce 60, Bari 59, Genoa 58. Nell'ultimo turno Empoli e Lecce si sbarazzarono senza troppi problemi delle già retrocesse Cremonese e Cesena, raggiungendo il Brescia nel massimo campionato. Anche il Genoa dovette affrontare un avversario già retrocesso, il Palermo, schiantato con un netto 4-1. Un risultato che non servì a niente vista la contemporanea vittoria del Bari al San Nicola contro il Castel di Sangro. Classifica finale: Brescia 66, Empoli 64, Lecce 63, Bari 62, Genoa 61 e serie A sfumata al fotofinish per i rossoblù. Una serie A che il Genoa avrebbe rivisto solo dieci anni dopo.

Foggia-Bari 1-1
Bari-Castel di Sangro 3-1
Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 21 febbraio 2017 alle 10:15
Autore: Francesco Serrone
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