Federico Masi, quest’anno di ritorno a Bari dopo la parentesi veneziana, vuole ritagliarsi uno spazio importante in biancorosso. La sua carriera è stata sin qui costellata dagli infortuni e naturalmente la sua speranza è che possa lasciarsi alle spalle i momenti difficili trascorsi in infermeria.

Intanto, sta per uscire il suo primo romanzo giallo, dal titolo “Masia, un calcio alla vita”. Frutto della fantasia dell’autore, è la storia di un accompagnatore degli allievi di una squadra giovanile che ha perso la vita in circostanze misteriose. L’unico mezzo per risalire alla verità è il diario della vittima che, - ricorda Masi – è un uomo ancorato ai valori di lealtà sportiva, come spiegato dallo stesso difensore romano tramite le pagine de La Repubblica: “Nel suo diario, che diventa l'elemento chiave delle indagini, emerge la sua fede nel calcio, uno sport da restituire alla sua antica dignità e onestà, al di fuori dalle corruzioni e della mire esterne che oggi lo deturpano.

Ma non solo, Masi spiega i particolari che lo hanno spinto a scrivere questa storia: “Tutto nasce qualche anno fa, - ha svelato il difensore ex viola - dopo che in tournèe con la Fiorentina in Canada, patisco il secondo grave infortunio al ginocchio in pochi mesi. Ero giovanissimo, ma già in prima squadra, con Cesare Prandelli. Mi crolla il mondo addosso e allora mi aggrappo alla mia seconda passione. Ne ho letti tanti di libri, ho un debole per Dan Brown e il suo Codice da Vinci. Decido di scriverne uno, nella mia casa di Grottaferrata.

Lungi dall’essere un trattato sul calcio, il calciatore biancorosso confessa i reali obiettivi della sua penna: “Il mio obiettivo è però quello di fare sempre meglio nel mondo del calcio" e, inoltre, sempre sulle pagine del quotidiano romano, il difensore di Frascati svela i suoi propositi futuri : “Entro due anni, vorrei laurearmi in giurisprudenza. Avrei potuto fare più in fretta, ma ovviamente devo conciliare tutto con gli allenamenti. Il calcio è la mia vita, ma scrivere è magia.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 10 settembre 2013 alle 18:10
Autore: Fabio Mangini / Twitter: @fabiomangini27
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