Dopo novanta minuti li vedi ancora sul rettangolo verde: rincorrono avversari, rilanciano l'azione, calciano, lottano, si dannano l'anima fino all'ultimo respiro. Alessandro Rosina e Franco Brienza, settant'anni in due, erano tra i protagonisti più attesi della sfida tra Bari e Salernitana ed entrambi non hanno deluso le attese, ripagando gli oltre diciottomila sccorsi al San Nicola.

Il risultato della sfida ha sorriso al Bari, ma lo scontro diretto tra i due è finito alla pari: vero, dal piede di Brienza sono scaturite le due reti decisive, ma il fantasista dei granata ha creato la maggior parte dei pericoli per la porta di Micai. Anzi,vien da chiedersi perché nessuna delle tre conclusioni chirurgiche del calciatore calabrese si sia infilata alle spalle del portiere barese. Un po' d'imprecisione, ma anche tanta sfortuna.

Nel mezzo, i due piccoletti hanno sfoderato prestazioni di sostanza da far invidia ai più quotati medianacci della cadetteria: al 90', Rosina sventa un contropiede biancorosso e pochi minuti dopo, Brienza brucia tre avversari in corsa, compreso Zito, entrato a gara in corso. Situazioni emblematiche, per spiegare due autentici fenomeni, marziani per questa serie B.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 04 dicembre 2016 alle 10:00
Autore: Gianluca Sasso
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