Dal Trapani a Trapani. Un intero girone alla guida del Bari per Davide Nicola. "I bilanci complessivi si fanno a fine stagione. Per ora posso dirmi mediamente soddisfatto e mi limito a constatare come da quando sono qui il Bari è la quarta squadra della classifica per punti fatti", ha spiegato il tecnico nella consueta conferenza pre-gara. 

In Sicilia il Bari si gioca forse l'ultima chance per dare colore ad un finale di campionato che altrimenti si preannuncia piuttosto anonimo. "Andiamo a Trapani per vincere, come abbiamo sempre fatto. Giochiamo contro un'ottima squadra, libera nella mente e che con Cosmi ha trovato più fluidità nella sua manovra." Guardando alle statistiche poi, si evince facilmente come il Bari abbia finora digerito a fatica gli impegni in trasferta, conquistando sette punti in nove partite. Decisamente pochi se si vuole puntare a qualcosa in più di un modesto campionato di metà classifica. "Finora i numeri dicono che abbiamo reso meglio al San Nicola, ma le partite che abbiamo perso fuori casa, le abbiamo sempre perse perchè abbiamo cercato di vincerle - sentenzia il tecnico - Possono non essere arrivati i risultati, ma l'espressione di gioco non è cambiata fra le gare interne e quelle esterne. Forse è cambiata la voglia di fregarsene di quello che ci accadeva intorno. Perciò dobbiamo provare ad interpretare certi ambienti come se stessimo giocando di fronte al nostro pubblico."

Capitolo formazione. Contro i granata, oltre allo squalificato Donati, mancherà anche Rinaudo, che non ha recuperato dalle botte prese nella gara con il Crotone. "Non ci saranno due pedine importanti, ma non ha importanza su chi ricadrà la scelta per sostituirli - spiega Nicola - Dalla gara interna col Lanciano, infatti, vedo una squadra che ha trovato la sua identità. Si è creata una base stabile per otto/nove undicesimi e quindi in caso di assenze, chi entra si inserisce in un meccanismo funzionante. Ora la mia squadra si diverte nel fare quello che fa. Minala? E' tornato a dimostrare di poter essere decisivo, anche se, voglio specificarlo, sotto la mia gestione è stato impiegato in 14 gare su 21, quindi non credo di averlo mai messo in soffitta. Domani, è probabilissimo che giochi dal primo minuto."

In settimana sono tornati a crescere i mugugni della piazza nei confronti di Christian Galano, per molti incapace di mostrare con continuità il suo talento e dunque non ancora maturo per diventare quel trascinatore che tutti si auspicano debba essere. "Galano è un patrimonio tecnico della società che abbiamo il dovere di valorizzare - le parole di Nicola in sua difesa - Spesso si tende a giudicarlo dai gol: lui, però, non è mai stato un goleador. A volte ci si lascia ingannare dalle 13 reti della passata stagione, ma quello è stato un exploit fuori dall'ordinario, un'eccezione. I numeri della sua carriera parlano di 5-6 gol a stagione, e quest'anno quindi è nella norma. Non ho visto un giocatore in crisi, magari deve ancora imparare a dare delle alternative tecniche e tattiche al suo modo di giocare per essere più imprevedibile."

Chiosa finale sulle tanto dibattute ambizioni dei galletti da qui al termine della regular season. Il messaggio della società, sia con Paparesta che con Antonelli, è stato piuttosto chiaro: il Bari deve fare di tutto per raggiungere i play-off. Nicola, invece, per certi versi ha sempre preferito, almeno a parole, tenere un profilo più basso. "Io e la società pensiamo la stessa cosa, magari abbiamo solo modi diversi di esprimere il nostro pensiero - spiega - Nel giorno del mio insediamnento, ho parlato sin da subito di una squadra non pronta per raggiungere gli scopi che si era prefissata. A gennaio poi, ci siamo posti degli obiettivi: alcuni sono stati raggiunti e altri no, come è nomale che nelle dinamiche del mercato. A mercato chiuso, ho espressamente detto che per me questa rosa valeva le prime otto posizioni della classifica. E continuo a pensarlo, solo che avevamo un deficit importante da colmare. Penso di conoscere come pochi il campionato di Serie B, avendolo vissuto prima per tantissimi anni da giocatore e poi da allenatore: è un campionato molto particolare, alla fine la spunta chi è stato più continuo. Ad oggi, possiamo limitarci a ragionare partita per partita. I play-off per noi sono un sogno latente."

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 17 aprile 2015 alle 13:00 / Fonte: Dichiarazioni raccolte in sala stampa da TuttoBari.com
Autore: Francesco Grossi
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