Non gli sono bastati 35 punti in 21 partite per mantenere salda la sua panchina. Davide Nicola, tecnico del Bari sino allo scorso Natale, non nasconde il suo rammarico per l'esonero, arrivato nonostante il cammino della sua squadra fosse in linea con le ambizioni del club. Il suo posto, come noto, è stato poi ricoperto da Andrea Camplone, oggi in bilico: "Ero e sono deluso per non aver portato a termine il mio lavoro. Ma soddisfatto per quello che è stato fatto sino a dicembre. Mi hanno esonerato quando era assolutamente in linea con ciò che mi aveva chiesto Paparesta" le parole di Nicola a La Gazzetta del Mezzogiorno.

In molti gli hanno rimproverato di aver avallato pubblicamente un mercato, quello consumato la scorsa estate, in cui, forse, non sono arrivati i giocatori da lui effettivamente richiesti. Sull'argomento, Nicola ha dichiarato:"Paparesta mi chiese di dire in conferenza stampa cosa avevo detto a lui. E cioè, "presidente se arrivano questi giocatori dichiarerò pubblicamente che l'obiettivo del Bari è raggiungere i playoff per cercare di vincerli. Lui era soddisfatto di questa presa di responsabilità. Vero, all'inizio la lista degli acquisti era un'altra, c'erano nomi che non rientravano nel nostro budget. Ma sono arrivati comunque giocatori di qualità. Ho avuto ciò che serviva per l'obiettivo playoff, non per ammazzare il campionato".

Nicola Vs Camplone. Il giorno del suo arrivo, l'attuale allenatore biancorosso dichiarò che la squadra era adatta per centrare la promozione diretta in serie A, lasciandosi scappare anche qualche frecciatina al suo predecessore, reo - secondo Camplone - di non aver sfruttato al massimo le potenzialità del suo gruppo: "Ha capito che la gente voleva sentirsi dire cose diverse, ma lui sapeva benissimo che sarebbe stato difficile fare meglio di me. I criteri che abbiamo usato per costruire la squadra in relazione al budget hanno dimostrato che non abbiamo fallito" la risposta, pacata e diplomatica, di Nicola, che non rinnega il suo operato: "Ho fatto quanto chiesto dalla società. Rifarei tutto. Calcio più brillante? All'inizio sì. Poi conoscendo giornalmente i giocatori ci siamo accorti che il gioco più adatto a loro era quello che abbiamo prodotto. Mi sarebbe piaciuto vedere più unità d'intenti da parte di tutti perchè vince sempre il gruppo. Ma è chiaro che non è facile lavorare senza sentire la totale fiducia, anche della piazza. In fin dei conti, stavamo realizzando ciò che si era programmato. Paparesta? Lo ringrazio per l'opportunità che mi ha dato".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 30 maggio 2016 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoBari
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