Emergenza a centrocampo in vista della gara casalinga contro il Vicenza. Out Donati, Schiattarella e all'ultimo momento perfino Christian Galano, il tecnico Nicola ha dovuto ricorrere al serbatoio della Primavera, convocando Manèl Minicucci. Ala purissima, orgoglioso sangue catalano, fede blaugrana e un'infanzia nel mito di 'O Fenomeno Ronaldo. Conosciamolo meglio. 

Madre di Barcellona e il padre, Paolo, famoso ex-calciatore di Futsal, membro fisso della Nazionale Italiana e, appese le scarpe al chiodo, anche allenatore di entrambe le squadre di Roma. Ed è proprio nel calcetto che Minicucci jr. muove i suoi primi passi e probabilmente lo si intuisce ancora oggi notando la sua incredibile abilità nel gestire la palla negli spazi stretti.

La carriera di Minicucci parte a Roma nella squadra del suo quartiere, il Massimina, e finisce per toccare in breve tempo entrambe le sponde della capitale. Le sue potenzialità si intuiscono fin da subito, basti pensare che nel suo secondo anno con la Lazio, quando è appena più che un bambino, fa registrare il mostruoso score di 64 gol in un solo campionato. Dopo Lazio e Roma, arriva il Siena, e gli ultimi due tribolati anni che culminano con il rovinoso fallimento della società toscana. Qui l'intuizione di Antonelli che, a parametro zero, se ne assicura le prestazioni portandolo a Bari gli ultimi giorni di agosto insieme al centrale di difesa Giorgio Giura, anche lui spesso allenatosi agli ordini di Nicola.

Quest'anno sotto l'egida di Urbano, il calciatore classe '95 è divenuto arma micidiale sulla fascia destra nel 4-2-3-1, marchio di fabbrica della Primavera biancorossa. Una stagione fin qui superlativa, condita da ben dieci assist e un gol, decisivo, nel secondo tempo della difficile trasferta di Livorno. Protagonista anche al Torneo di Viareggio, nonostante lo sfortunato epilogo della kermesse per la compagine pugliese. Nella prima partita infatti, ha siglato una doppietta proprio contro i pari età del Vicenza squadra che, ironia della sorte, affronterà domani. Quello che balza immediatamente all'occhio sono le sue impressionanti accelerazioni. Repentini cambi di passo, dribbling ubriacanti e propensione innata per l'ultimo passaggio hanno spesso ridotto a un cumulo di macerie le difese avversarie. Urbano sembra poi essere riuscito a correggere un certo egoismo palla al piede che spesso si intravedeva ad inizio stagione. Da migliorare invece la continuità di rendimento nell'arco dei 90' e la freddezza sotto porta anche se, per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, i tre gol nell'ultimo mese paiono un buon viatico sulla via di una definitiva maturazione. 

Difficile pronosticare se Nicola lo getterà nella mischia a partita in corso già nella gara di domani. In ogni caso, il giovane esterno, si calerebbe perfettamente nel tridente del 3-4-3, modulo sul quale pare essersi indirizzato ultimamente il tecnico piemontese. Più difficile immaginare un suo impiego qualche metro più indietro sulla corsia di destra, viste le sue doti spiccatamente offensive. Sognando il Camp Nou, presto Minicucci potrebbe strappare applausi al San Nicola. 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 13 febbraio 2015 alle 21:45
Autore: Francesco Grossi
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