E pace fu! I tormentati giorni post Crotone hanno avuto finalmente il loro giusto epilogo. Un centinaio di tifosi, presenti questo pomeriggio all'allenamento dei ragazzi, si è reso protagonista di un gesto che riconcilia con il gioco del calcio e mette da parte, almeno per una volta, odio e veleni. 

UNITA' - La passione smisurata, ma pur sempre genuina, spesso può giocare bruttissimi scherzi. Ne sono fulgidi esempi i casi Guarna Donkor, protagonisti loro malgrado della sconfitta di venerdì sera. Il portiere ha avuto la peggio, Improperi e insulti poco edificanti al suo indirizzo, di qui la decisione irrevocabile di oscurare la propria fan page su Facebook. Il numero uno dei galletti pagherà certamente il suo errore con la squalifica, che gli impedirà di scendere in campo ad Avellino, altra tappa decisiva della stagione biancorossa, l'importante adesso è che il gruppo - giocatori, staff e tifosi - mantenga i nervi saldi e ristabilisca una forte coesione. Il simbolico abbraccio dello stesso Guarna con i Seguaci vale più di mille parole.

DA MO' VALE - Oggi Bari ha restituito a se stessa e agli altri un'immagine che rende al meglio la sua vera identità. La più bella risposta anche ai recenti fatti di Pescara. Allo stadio ci si può arrabbiare per un passaggio sbagliato, un rigore fallito. Trattasi di errore tecnico e per tale va inteso. Perché prima di tutto viene il rispetto reciproco, in campo e sugli spalti. Anche i calciatori devono dare il buon esempio nel tortuoso cammino che conduce alla gloria sportiva. Al resto ci penserà l'encomiabile pubblico del San Nicola con il suo incondizionato amore verso il bianco e il rosso. "Vinci per gli assenti" è lo slogan esposto all'antistadio in vista del match di sabato. "Non essere mortificato. La piazza vi vuole bene. Vincere", così un tifoso a Donkor. Applausi convinti dei giocatori biancorossi che, ricordiamo, non sono delle macchine, ma semplici ragazzi e di tanto in tanto possono anche sbagliare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 10 febbraio 2016 alle 20:10
Autore: Fabio Mangini
vedi letture
Print