Il Bari che purtroppo t'aspetti. Il momento negativo della squadra stenta a dileguarsi. La sconfitta subita al Piola, teatro lo scorso anno di un successo che proiettò i galletti verso gli agognati playoff, ha tanto il sapore di una sentenza inoppugnabile. In questi casi a pagarne le conseguenze è sempre l'allenatore. Gli ultimi rumors raccontano infatti di uno Stellone a rischio esonero se non si riuscisse a battere la Pro Vercelli.

COLPE - Le responsabilità di questo stato d'impasse, tuttavia, andrebbero divise equamente tra giocatori, staff tecnico e dirigenza. Il Bari, costruito in fretta e furia in estate anche per cause di forza maggiore, ne sta pagando lo scotto a suon di risultati e prestazioni deludenti. Mancanza di nerbo e cattiveria, una panchina corta e mal assortita, poca voglia di rivalsa (questa sconosciuta) riscontrata in alcuni elementi della rosa e ricambi che si stanno dimostrando non all'altezza costituiscono i principali atti d'accusa. Come rimarcato da Stellone nell'immediato post gara: "Questa squadra è senza anima".

ETERNA INCOMPIUTA - La storia recente del Bari potrebbe essere riassunta così in questi termini. Paroloni, promesse ma sul campo inspiegabilmente le gambe cominciano a tremare. Fare appello alle pressioni di una piazza, sì blasonata ed esigente ma altrettanto passionale e paziente, però, risulterebbe uno stucchevole errore. Giocare a Bari davanti ad una simile tifoseria dovrebbe essere altresì un privilegio e uno stimolo maggiore per chiunque vesta il bianco e il rosso. Per cambiare questo trend servirebbe davvero poco, ma sono loro, i giocatori, a decidere fortuna e gloria. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 26 ottobre 2016 alle 18:00
Autore: Fabio Mangini
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