La certezza è che se sarà davvero resurrezione la si festeggerà quest'anno con un paio di settimane di ritardo rispetto alla tabella imposta dal calendario liturgico. Fermato venerdì da grane burocratiche, decisamente orientato a riprovarci, Gianluca Paparesta vivrà la prossima settimana nuove scadenze e speranze. Al più tardi giovedì, l'ex arbitro internazionale proverà a rifinire la sua complessa proposta, accontentando le richieste del Tribunale e mostrandosi, ancora una volta, interlocutore interessato.

Non una trattativa privata - come ipotizzato nell'immediatezza della prima asta dichiarata desertabensì una nuova contesa pubblica da anticipare possibilmente ben prima di quel 12 maggio fissato due giorni fa tra le preoccupazioni generali. Chiara è allora la speranza di Paparesta che, da unico competitore fin qui sceso ufficialmente in campo, conta di sferrare un'iniziativa decisa, in grado di dettare tempi e avvicinare mete. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, e la seconda asta dovesse davvero prodursi entro fine mese, molto del merito sarà da condurre ancora a Paparesta, l'uomo degli sforzi più puri e cristallini.

Nessuna vacanza pasquale dunque per l'opinionista Mediaset ed ore più che frenetiche, assieme al suo staff. Anche domani non mancheranno chiamate e contatti, a caccia di risposte essenzialmente su due fronti: una migliore e più serena giustificazione legale della proposta d'acquisto solo abbozzata venerdì in prima battuta (è ciò che più conta ai fini del passaggio specifico, ndr), ed una conoscenza più dettagliata di quanti e quali partner affiancheranno eventualmente, tra russi e italiani, l'affondo già annunicato degli indiani della Cmg.

Ricapitolando: se i programmi di Paparesta fossero rispettati ed entro metà della prossima settimana il lavoro legale dovesse ottenere risultati confortanti, il giudice De Simone sarebbe, di fatto, quasi costretto a riformulare una data di finalizzazione dei lavori. Per non rendere vano anche questo mese e non allungare ulteriormente una vicenda che, nonostante gli sforzi di tutti i tecnici chiamati in causa, rischierebbe di protrarsi comunque, e insidiosamente, troppo a lungo.

Sezione: Copertina / Data: Dom 20 aprile 2014 alle 11:00
Autore: Davide Giangaspero / Twitter: @giangadvd
vedi letture
Print