A caccia di liquidità per non rendere vano l'affondo al Bari. Gianluca Paparesta, come anticipato ieri sulle nostre pagine, è volato a Roma per incontrare gli emissari indiani della Cmg nel tentativo di giustificare in direzione italiana la lettera di credito che, così come è stata intesa dalla Uco Bank, al Tribunale pare proprio non bastare.

Parallelamente, ma in mattinata, lo staff legale di Paparesta ha incontrato la De Simone che, di fatto, passerà al subentrante giudice Rana (in un'ideale staffetta) l'intenzione dell'Fc Bari 1908 di esserci, all'asta o prima, con la stessa cifra di partenza del precedente appuntamento.

IL NODO - In India una garanzia come quella già avanzata da Paparesta è pressoché sovrapponibile alla nostrana forma giuridica dell'assegno circolare. Ma c'è un ma. Il credito promesso dalla banca asiatica sarebbe liberato solo dopo la vittoria all'asta. Dunque non una cauzione a tutti gli effetti, esigibile in partenza, ma una fortissima intenzione di pagamento che non escluderebbe, sulla carta, retromarce dell'ultim'ora, con tutti gli strali di ricorsi e rivendicazioni che ne conseguirebbero. Uno scenario che non piace ai giudici.

ITALIANI - Per superare lo stallo Paparesta starebbe lavorando all'intervento immediato di partner italiani in grado di fornire in tempi stretti la cifra desiderata. Dunque, un doppio piano di discussione, alternativo in prima battuta a quello degli indiani, ma assolutamente complementare nel quadro collettivo dell'operazione. Oggi, in questo senso, sono attese nuove risultanze. Al più tardi lunedì Paparesta sarà in grado invece di fornire al Tribunale l'indirizzamento ufficiale. Se sarà asta anticipata o, addirittura, avviso pubblico, si dovrà fare in fretta. In caso di mantenimento dell'appuntamento del 12 (settimana prossima uscirebbero i criteri del bando) Paparesta vanterebbe qualche giorno in più per sistemare le cose.

Sezione: Copertina / Data: Gio 24 aprile 2014 alle 09:15
Autore: Davide Giangaspero / Twitter: @giangadvd
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