Da Salerno a Salerno. Nel giro di sei anni è maturato e chiuso un ciclo per Cristian Galano, passato al Vicenza nelle scorse ore. Mentre i suoi ex compagni si accingevano a raggiungere la città campana per disputare l'amichevole in vista dell'inizio del campionato, il giovane foggiano era in volo per raggiungere il Veneto e cominciare questa nuova avventura.

E pensare che proprio da Salerno era cominciata la storia di Galano in biancorosso, dopo una lunga trafile nelle giovanili: era il 23 maggio 2009 e Antonio Conte, allora mister dei galletti, lo fece esordire in quella partita che anni dopo diventò maledetta a causa delle indagini riguardanti lo scandalo calcioscommesse. Col Bari in A, Galano è spedito a Gubbio dove incontra Vincenzo Torrente: una figura importante nella carriera del giocatore. L'attaccante si mette in luce e viene confermato nella truppa biancorossa guidata dallo stesso Torrente, per la stagione seguente nella serie cadetta.

Il Bari versa in condizioni pessime, tra scandali e difficoltà societarie. La squadra fatica e Galano spesso subentra, riuscendo a realizzare un solo gol, meraviglioso, nel turno interno contro il Grosseto. Una rete utile per evitare una sconfitta che sarebbe stata pesantissima. Nel campionato 2012/2013, il giocatore trova più spazio, sforna diversi assist e segna di più (quattro centri a fine torneo). 

Nel 2013/14, la sua definitiva consacrazione: nel girone d'andata tiene a galla il Bari con i suoi gol, alcuni di pregevole fattura come quelli realizzati ad Empoli o in casa contro la Ternana. Nel ritorno, dopo il fallimento trascina i suoi con prestazioni super prima di disputare l'infuocato finale di torneo a mezzo servizio a causa di un fastidioso problema ad un piede. Al termine della stagione, i numeri sono strabilianti: ben tredici centri (record personale).

Nell'ultima stagione coi galletti riesce ad incidere pochissime volte, nonostante i diversi cambi di modulo: l'unica gemma è alla prima giornata, con uno splendido gol realizzato contro l'Entella. Poi altre tre gioie: una doppietta casalinga contro il Varese e il sigillo contro il Trapani all'esordio di Davide Nicola sulla panchina dei galletti. Per il resto tanta panchina e un rinnovo contrattuale mai arrivato.

Il resto è storia recente: il presunto rifiuto di scendere in campo contro il Foggia, i fischi e l'estromissione dalla rosa. Inevitabile la cessione a titolo definitivo. Adesso il presente è Vicenza: una nuova piazza per rinfrancarsi e cercare di conquistare l'agognata serie A.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 30 agosto 2015 alle 16:15
Autore: Gianluca Sasso
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