George Puscas è un nuovo giocatore del Bari. L'attaccante rumeno, così come il suo compagno d'avventure Camara, arriva in Puglia dopo settimane di trattative. Non è un mistero, infatti, che il club di Gianluca Paparesta abbia tallonato il talento nerazzurro per diverso tempo, riuscendo solo negli ultimi giorni a trovare l'accordo decisivo con la società milanese.

Di Puscas si parla un gran bene. Chi lo conosce meglio, assicura: è un autentico predestinato. C'è da fidarsi? Forse si visti i numeri e le note che accompagnano il suo curriculum. Puscas, nonostante la giovane età, ha già esordito in serie A e in Europa League con la maglia dell'Inter. Niente male per un ragazzo classe '96, già convocato dalla Nazionale maggiore del suo Paese.

TIFOSI DIVISI - Dopo una valanga di gol con la formazione Primavera nerazzurra, Puscas sembrerebbe dunque pronto per la sua prima, vera, esperienza nel calcio che conta. L'obiettivo del giocatore è presto detto: giocare in una piazza importante con continuità. Bari, dunque, rappresenterebbe la scelta migliore per il suo rodaggio. Ma i tifosi biancorossi come hanno preso il suo arrivo? Bene... e meno bene. La piazza, infatti, si è da subito divisa, soprattutto sui social. C'è chi si dice scettico sulla possibilità che il rumeno possa rappresentare un valido rinforzo, ricordando come, solo due anni fa, anche Beltrame arrivò a Bari come potenziale fuoriclasse. I risultati, poi, parlarono nettamente a sfavore del giovane juventino. Ma c'è chi vede positivo. Tanti, infatti, i tifosi che hanno manifestato tutta la loro soddisfazione per l'acquisto di Puscas, additato come giocatore ideale per una compagine ambiziosa come quella biancorossa.

Pareri contrastanti, dunque. Puscas è un giocatore dall'enorme potenziale ma dalla scarsa esperienza. A Nicola, e al Bari, l'onere di tirare fuori il suo talento, da mettere a disposizione di una squadra che, sia chiaro, resta alla ricerca di una prima punta di peso per il suo attacco.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 02 agosto 2015 alle 20:00
Autore: Andrea Dipalo
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