Il pubblico barese è un pubblico al contempo estremamente competente ed indulgente. E’ consapevole che la realtà non offre grosso spazio all’immaginazione e che il sogno di crescere si deve scontrare con le situazioni contingenti che hanno visto sempre il Bari fare da squadra ascensore tra serie A e B con alterni risultati. Il tifoso barese, però, non demorde. Ha voglia di volare alto ed è pronto a riempire il San Nicola alla prima serie di risultati positivi anche dopo anni di delusioni e frustrazioni. Il pubblico barese è come un innamorato tradito che nonostante senta il bisogno e quasi l’obbligo di allontanarsi dalla sua squadra non può fare a meno di sentirsene perdutamente innamorato. E’ stato così nell’ultimo lungo periodo di serie B. Dalla storica ed anonima Bari-Cittadella con poco più di cinquanta paganti, passando per lo spareggio play-out perso con il Venezia con le curve piene, sino ai tutto esaurito delle partite promozione targate Conte-Perinetti.

Il futuro prossimo, quasi imminente, che ci attende potrebbe portare nuovamente l’astronave San Nicola ad essere una cattedrale nel deserto. Se dopo aver sfiorato il cielo con un dito le ambizioni della squadra non dovessero rispecchiare quelle della piazza, la rottura con il pubblico potrebbe essere più profonda. Basterebbe un po’ di chiarezza questa volta, per evitare gli errori del passato. La crisi economica che colpisce il Bari non consente voli pindarici, è assodato, ma sentirlo da una voce della società metterebbe l’intera tifoseria nella condizione di prendere atto di quello a cui si va incontro, nell’attesa, magari, che un’altra favola riaccenda il fuoco sotto la cenere e che l’astronave…ritorni a volare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 30 maggio 2011 alle 12:30
Autore: Raffaele Graziano
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