L'avventura di Ionut Rada a Bari è decollata con qualche settimana di ritardo. Il traumatico esordio di Perugia, dove il rumeno rimediò la prima espulsione in Italia, è ormai alle spalle. E già martedì, nel pareggio col Catania, l'ex Cluj si è ripreso con gli interessi. "Ora è tutto diverso rispetto al giorno del mio esordio in Umbria - spiega il difensore dalle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno - sul piano della condizione sto nettamente meglio e in questo periodo ho potuto conoscere meglio tutti i compagni. Mi manca la vittoria, però. In due partite ho raccolto un pari".

Giocherà ancora dal primo minuto Rada contro l'Avellino? La sua presenza appare di nuovo in bilico visti i contemporanei rientri di Contini e Rinaudo. "Decide Nicola, evidentemente. A nessun calciatore piace stare in panchina. Sono venuto a Bari per giocare. Ho rinunciato ad un po' di quattrini, quando ero nello Steaua Bucarest, pur di giocare. L'allenatore, Lucatus, non mi vedeva. In genere, però, sono abituato a piazzare le tende in un club. Non mi piace cambiare spesso. Per questo, ho firmato con il Bari fino al 2016", confida Rada.

Modelli personali e pericoli imminenti. I 32 anni di Rada si sentono nella preparazione certosina dei match. "Castaldo è un centravanti completo, esperto, forte come d'altronde la squadra dell'Avellino. Ma se giocheremo come nelle ultime tre partite, faremo risultato anche sabato. Ha ragione il mister, ci vuole continuità per andare lontano. I miei modelli? Vidic, ora all'Inter, e Popescu".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 06 marzo 2015 alle 08:35
Autore: Davide Giangaspero
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