Torna a parlare del Bari Carlo Regalia. L'ex direttore sportivo dei galletti dice la sua sull'addio di Paparesta e sul nuovo percorso al via con Giancaspro. A Repubblica sottolinea: "Il problema è che soltanto ora ci si rende conto di cosa è stato fatto nell’era Matarrese. Avevamo una squadra che si faceva rispettare, giocatori che tutti volevano e un settore giovanile che tutti ci invidiavano. Nelle situazioni più difficili, il vivaio e i giovani presi nelle categorie minori sono stati la nostra fortuna. Ho letto che Giancaspro ha ammesso di conoscere poco il calcio ed è un fatto positivo che lo dica senza mezzi termini. Non è l’unico che parte da zero o quasi. A maggior ragione deve formare un gruppo di lavoro che agisca compatto. Eviti i consigli dall’esterno. A Paparesta gliene hanno dati in molti, con gli esiti che sono sotto gli occhi di tutti". 

E ancora... "Mi risulta che in tanti provassero a convincerlo sul da farsi, spingendo anche verso soluzioni suggestive. Lui si è spesso fidato perché voleva fare qualcosa di importante per il Bari, ma soprattutto aveva fretta di riuscirci. Ma nel calcio devi tenere conto che puoi vincere come puoi perdere, ma non per questo si deve mai mettere in discussione la sopravvivenza del club".

"Non mi permetto di dare consigli a una persona che peraltro non conosco personalmente - prosegue Regalia affrontando il tema Giancaspro Per linee generali posso dire che i successi nel calcio si costruiscono passo dopo passo. Non bisogna farsi prendere dall’entusiasmo né farsi condizionare dagli umori della piazza: è stato questo uno dei punti forti dell’era Matarrese, per quanto questo non piacesse alla gente. In realtà, in 37 anni soltanto due volte i Matarrese provarono a fare il salto in Europa e in entrambe le occasioni il Bari è retrocesso, la seconda con conseguenze pesanti sulla società. Mai fare il passo più lungo della gamba".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 25 giugno 2016 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoBari
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