C'è aria di festa in quel di Carpi. Domani la compagine di Castori, autentica rivelazione del torneo cadetto, potrebbe celebrare la certezza matematica di una storica promozione in serie A. Tutto questo al cospetto di un povero, e ormai quasi rassegnato, galletto, lontano 7 lunghezze dagli ultimi posti disponibili per accedere ai playoff, occupati da Pescara e Spezia (8 punti effettivi in virtù degli scontri diretti con le due squadre, ndr).

Gli emiliani si apprestano dunque a chiudere in bellezza la stagione, come dichiarato in un'intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno da un ex eccellente come Carlo Regalia: "Il Carpi ha meritato il primo posto in classifica. Dodici punti di vantaggio sulla seconda la dicono lunga anche sull'incostanza delle inseguitrici", ha spiegato l'indimenticato dirigente biancorosso. Una formazione che ricorda da vicino il "suo" Bari: "Il segreto è semplice: la società ha saputo lavorare avendo idee chiare. Sono stati presi giovani dalle serie inferiori proprio come aveva fatto il Bari in diversi passati campionati. - ha spiegato al quotidiano pugliese - Da non dimenticare la squadra di Catuzzi del 1982 che con i giovani della primavera per un solo punto non sbarcò in serie A. Poi c'era anche il Bari di Materazzi del 1994 con Amoruso, Bigica, Mangone, Tangorra, Pedone, Ricci, Montanari, provenienti dalla C, e ancora il Bari di Fascetti al quale furono consegnati i vari Manighetti, Giorgetti, Ripa, Volpi, De Ascentis, Di Vaio, Ventola, Flachi, Olivares, Zanchi. Quel Bari tornò in A. Così è questo Carpi".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 27 aprile 2015 alle 10:00
Autore: Fabio Mangini
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