Non giocava da novembre ma le difficoltà sorte nella ripresa hanno costretto mister Nicola a mandarlo in campo, nonostante fosse approdato in squadra da pochi giorni. Ma Leandro Rinaudo non è uno di quei giocatori che tirano indietro la gamba. Anche se, per sua stessa ammissione non era al meglio della condizione, il 31enne difensore palermitano, giunto a Bari nella trattativa che ha portato Ligi e Rozzi alla Virtus Entella, si è subito messo a disposizione per aiutare la squadra negli infuocati minuti finali della sfida col Perugia. 

"Guardando la partita se avessimo sfruttato l'occasione di Galano forse il risultato sarebbe stato diverso - le parole del difensore - Detto questo abbiamo preso un punto su un campo difficile. Adesso è ora di guardare avanti, alla prossima sfida col Frosinone, un avversario ostico da affrontare col giusto piglio per cercare di ottenere il massimo". 

"Questa è una piazza importante, che ha una sua storia - prosegue - Bari è una tappa importante della mia carriera. Cercherò di giocarmi le mie carte nel miglior modo possibile. Spero di togliermi delle soddisfazioni. Sono a disposizione della squadra e dei miei compagni. Fisicamente non sono ancora al 100% tanto che non mi aspettavo di giocare sabato, anche se in fondo ci speravo". 

Rinaudo è arrivato in Puglia per cercare di mettere ordine in un reparto che nel girone d'andata ha preso troppi gol, spesso a causa di errori evitabili. "Quando si subiscono tante reti la prima cosa che fa qualcuno è di mettere sotto accusa la difesa. Io dico che non è così. Non può essere colpa di un singolo reparto. Tutti devono dare una mano, compresi gli attaccanti. E' una questione di organizzazione. Vale lo stesso discorso per una squadra che fa fatica a segnare. Non è solo colpa delle punte ma anche di chi dovrebbe supportarle". 

Segue una pesante ammissione: "Penso che il Bari abbia dimostrato di non essere pronto per un campionato di vertice. Non conosco i motivi ma questo è quello che dice il campo. Per questo credo che sia fondamentale avere una mentalità umile per cercare di ottenere la salvezza quanto prima. Poi non si sa cosa può succedere".

Ad accelerare il processo di inserimento il fatto che il calciatore conosce già il tecnico: "Sì, ho avuto il piacere di conoscerlo lo scorso anno a Livorno. E' una persona che stimo molto".

Le strade tra il calciatore e la società biancorossa avrebbero potuto incrociarsi già cinque anni fa. Era l'estate del 2010 e il ds Angelozzi era sul punto di chiudere la trattativa con il Napoli. Rinaudo avrebbe dovuto essere uno dei cardini del Bari di Giampiero Ventura. "Le due società avevano già trovato l'accordo - ammette - ed io avevo avuto modo di parlare col tecnico. Sembrava tutto fatto ma poi il Napoli mi disse che, nell'ambito dell'affare Quagliarella, dovevo andare alla Juventus".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 26 gennaio 2015 alle 12:30
Autore: Francesco Serrone
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